3 Maggio. Mijatović elogia Ossigeno per il sito sui giornalisti uccisi
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È commovente commemorare la Giornata mondiale della libertà di stampa ricordando così i 30 cronisti italiani uccisi
Dunia Mijatovic, Commissaria per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, ha inviato questo messaggio a Ossigeno per l’Informazione in occasione della Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa che ricorre il 3 maggio 2010
Un giornalismo libero e di qualità è una risorsa preziosa per la democrazia. La pandemia del Covid-19 ci ha ricordato, se fosse stato necessario, il ruolo essenziale che i giornalisti e altri professionisti dei media svolgono per offrire un’informazione affidabile, per contrastare la disinformazione e fare in modo che i decisori debbano sempre rispondere al pubblico del loro operato.
Quest’anno le celebrazioni della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, del 3 maggio, saranno diverse nella forma ma non nella sostanza. Dobbiamo cogliere questa opportunità per prenderci una pausa ed esprimere gratitudine ai giornalisti e ai professionisti dei media per il loro inestimabile lavoro per il bene pubblico. Dobbiamo riconoscere i sacrifici che fanno, con le loro famiglie, per svolgere il loro lavoro. Perché già in tempi normali, ma ancora più in tempi di crisi come questo, i giornalisti ci forniscono uno dei più potenti strumenti che abbiamo a disposizione per prendere decisioni rilevanti per le nostre vite: un’informazione affidabile.
E spesso lo fanno al prezzo di intimidazioni, minacce, ritorsioni e qualche volta anche delle loro vite. I memoriali dei giornalisti uccisi negli ultimi dieci anni elencano centinaia di nomi, ma troppo spesso si sa poco di chi fosse ciascuno di loro.
L’iniziativa di Ossigeno per l’Informazione di celebrare la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa aprendo un nuovo sito web dedicato a tutti i 30 giornalisti uccisi dal 1960 è particolarmente toccante. Non è solo un tributo a questi messaggeri di verità: è una opportunità unica di vedere gli esseri umani dietro ai professionisti. Per ciascuno di coloro che sono stati uccisi perché “cercavano la verità”, il sito di Ossigeno racconta la storia umana di quella persona, dice su cosa lui o lei stessero investigando – e che cosa è stato fatto per punire i responsabili della loro uccisione.
Questo archivio, insieme al Pannello della Memoria che ritrae i loro volti realizzato da Ossigeno, ci permette di conoscere le loro vite e ci fa condividere i loro sogni, interrotti improvvisamente e prematuramente. Ci fa conoscere anche le loro famiglie e ci aiuta a comprendere che cosa abbiamo perso con la loro morte.
E’ impossibile non essere profondamente commossi dal racconto di Benedetta Tobagi, del suo essere cresciuta senza il padre Walter, e non essere ispirati dall’esempio di impegno civile rappresentato da Peppino Impastato. E’ possibile non sentirsi sdegnati per la mancata individuazione dei responsabili dell’uccisione di Ilaria Alpi? O non comprendere da queste vicende quanto sia urgente garantire la sicurezza dei giornalisti e la libertà di informare il pubblico, anche quando questa informazione disturba chi sta al potere?
Noi abbiamo il dovere di mantenere viva la memoria di queste persone coraggiose. Dobbiamo prendere nelle mani la loro fiaccola e fare la nostra parte per illuminare gli angoli bui dove convergono corruzione, criminalità e politica. Questo è particolarmente importante per le prossime generazioni di giornalisti, ma anche per le generazioni presenti e future di cittadini.
Dunia Mijatovic, Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa
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