Ventinove anni fa ucciso in Bosnia il giornalista e attivista Guido Puletti
Era in missione umanitaria. La sua singolare storia, gli scatti che lo raffigurano, un video documentario su Ossigeno-Cercavano la verità
OSSIGENO 28 maggio 2022 – Ventinove anni fa veniva ucciso il giornalista e attivista Guido Puletti. Aveva 40 anni. Il 29 maggio 1993 si trovava in Bosnia, a Gornij Vakuf. L’emergenza umanitaria, conseguenza dei conflitti scoppiati dopo la dissoluzione della Jugoslavia, lo aveva spinto a impegnarsi per portare aiuti alla popolazione bosniaca.
Quel giorno il convoglio su cui viaggiava fu preso d’assalto dalle milizie irregolari bosniache. Soltanto due dei cinque italiani riuscirono a salvarsi. La loro testimonianza è stata determinante per condannare, prima all’ergastolo e poi a 20 anni di carcere, l’ufficiale responsabile dell’eccidio.
CHI ERA – Guido Puletti coniugava la sua passione per il giornalismo con l’impegno umanitario. La sua storia è ricostruita su Ossigeno-Cercavano la verità (leggi), dove è pubblicato anche il documentario “Guido Puletti. Il mondo che non c’è”, realizzato nel 1998 dall’Associazione Video Democratico di Milano e messo in rete nel 2021 da Ossigeno (guarda).
Guido Puletti nasce in Argentina, dove studia critica letteraria e si impegna fin da giovane nell’attività politica e sindacale. Nel 1977 viene imprigionato nelle carceri del generale Videla. Liberato, si trasferisce in Italia. Si schiera contro le ingiustizie e attraverso l’attività giornalistica racconta le grandi questioni di politica ed economia internazionale, i conflitti che hanno scosso l’America latina, l’Africa del nord e i paesi dell’est europeo tra gli anni Settanta e gli inizi degli anni Novanta.
A Brescia, città di adozione, organizza iniziative e dibattiti pubblici. Nel dicembre del 1992 è tra i cinquecento della Marcia organizzata dai Beati Costruttori di Pace, come è possibile vedere dagli scatti di Cristian Penocchio pubblicati su Cercavano la verità. GPA
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