Udine. Covid. Blogger assolto. Ha esercitato diritto informazione
Aveva segnalato un via vai di contagiati Covid da un centro di quarantena per migranti gestito dalla Caritas
OSSIGENO 28 settembre 2023 – Il Tribunale di Udine ha assolto “perché il fatto non costituisce reato” il giornalista Gianfranco Leonarduzzi, responsabile del blog Leopost, querelato per diffamazione dalla Caritas dell’Arcidiocesi di Udine per avere espresso forti critiche sulla gestione di un centro di accoglienza (Udine) istituito dalla Prefettura nella frazione Sottoselva di Palmanova e affidato alla Caritas di Udine per ospitare i migranti in quarantena in quanto risultati positivi al Covid, in modo da non contagiare altri migranti ospiti dei centri di accoglienza.
Il giornalista, con due post corredati da foto, pubblicati il 31 agosto 2020 e il 7 settembre 2020, in piena emergenza Covid, aveva criticato innanzitutto le condizioni igieniche del centro, usando i termini porcilaia e lager. Inoltre aveva segnalato che i migranti positivi potevano entrare e uscire da quel centro senza alcun controllo, e quindi potevano diffondere il contagio, vanificando le finalità per cui era stata creata la struttura affidata alla Caritas.
Gianfranco Leonarduzzi aveva inoltre evidenziando che la struttura condivideva alcuni spazi con un centro diurno per persone con disabilità, persone che quindi erano esposte alla possibilità di essere contagiate. Dopo la pubblicazione dei suoi post è stato posto un freno al via vai di contagiati.
Alla querela della Caritas il Tribunale aveva dato seguito con un decreto di citazione diretta in giudizio del giornalista (leggi).
Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna del giornalista a 600 euro di multa, mentre i querelanti chiedevano l’oscuramento delle pagine del blog o il suo completo oscuramento.
Esaminati i fatti, il 16 marzo 2023 il Tribunale di Udine ha assolto il giornalista con la formula “il fatto non costituisce reato” e affermando la sua non punibilità ai sensi dell’articolo 51 del Codice penale, che prevede questa esimente per chi ha agito nell’esercizio di un diritto o adempimento di un dovere.
LA SENTENZA – “Le notizie date dall’imputato – si legge nella sentenza – rispondevano alla finalità sia di informare l’opinione pubblica in merito a situazioni di possibile rischio dell’infezione, sia di sollecitare le amministrazioni competenti ad adottare i provvedimenti diretti a contenere tale temibile rischio”.
IL GIORNALISTA – Gianfranco Leonarduzzi ha così commentato per Ossigeno l’esito della vicenda: “I migranti ospiti di quel centro erano stati visti circolare per strada liberamente. Non c’erano portoni chiusi, non c’era nessuna sorveglianza, c’era un’area promiscua con un centro diurno per persone con fragilità. Un’assistenza sanitaria generica verificava lo stato di salute di queste persone non più di una volta a settimana, i pasti consegnati, nessuna assistenza sanitaria. Mi hanno chiesto di togliere le foto e io ho rifiutato. Poi ho scoperto di essere stato querelato dal direttore della Caritas per aver definito “porcilaia” quei locali. Probabilmente se io non avessi pubblicato quelle notizie sarebbe andato avanti senza cambiamenti. Invece dopo la pubblicazione dei miei post hanno provveduto a controllare gli ingressi e le uscite dalla struttura e hanno disposto un presidio delle forze dell’ordine”.
IN FRIULI VENEZIA GIULIA da gennaio al 9 settembre 2023 Ossigeno ha segnalato minacce e intimidazioni nei confronti di 2 giornalisti e operatori dell’informazione. Dal 2012 ne ha segnalati 40. Il contatore dei giornalisti minacciati in Italia, avviato da Ossigeno nel 2006, il 9 settembre 2023 ha raggiunto quota 6821. I nomi sono nella Tabella dei minacciati consultabile online. GB
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