Ucraina. Nello Scavo (Avvenire) critica Putin. Minacciato su Twitter
Per un articolo sul discorso del Presidente russo a un anno dall’invasione. L’inviato a Ossigeno: è in atto una campagna contro i giornalisti, a base di offese e atti di violenza
OSSIGENO 24 febbraio 2023 – “Finirai anche tu… nello scavo”. Così un utente di Twitter ha minacciato il giornalista Nello Scavo, inviato del quotidiano Avvenire a Kiev. L’utente ha risposto al tweet del 21 febbraio 2023 con il quale il giornalista ha condiviso il suo articolo intitolato “Ucraina. Il giorno dei discorsi. Putin: stop a trattato Start. Biden: noi con Kiev” (leggi). Nel tweet Scavo, riferendosi alle parole del presidente russo durante il discorso tenuto al Parlamento a un anno dall’invasione dell’Ucraina, ha sottolineato: “#Putin vi sta dicendo (ai suoi sostenitori, ndr): se cado, verrete tutti con me”.
Il giornalista ha retwittato la minaccia commentando: “Una volta le minacce erano più creative. Manco un po’ di fantasia…”, sottolineando il ricorso all’uso metaforico del suo nome e cognome.
IL COMMENTO DELL’INVIATO – Non è il primo caso di minaccia via social per Nello Scavo, il quale per Avvenire si è anche occupato di inchieste sul traffico di migranti e di cercare la verità sull’assassinio della giornalista Daphne Caruana Galizia, uccisa a Malta nel 2017. Scavo figura nella Tabella dei nomi dei minacciati nel 2019, nel 2020 e nel 2021.
Contattato telefonicamente da Ossigeno, l’inviato ha così commentato: «Negli ultimi giorni in Ucraina assistiamo all’intensificarsi della campagna contro i giornalisti che, con indipendenza e a rischio della propria vita, testimoniano quello che sta accadendo, raccontando fatti che difficilmente possono essere contestati e crimini gravissimi. Si è passati dalla mera contestazione e dalla critica aspra del lavoro dei giornalisti alle offese fino all’invito a compiere atti di violenza. Sta succedendo a tanti colleghi, non solo a me. L’impressione è che ci sia una organizzazione precisa delle modalità, dei tempi e del tenore delle minacce».
OSSIGENO esprime solidarietà a Nello Scavo e agli altri giornalisti che stanno fronteggiando analoghe minacce. Questa vicenda ci ricorda a quali e quanti altri rischi, oltre a quelli dovuti al conflitto, sono soggetti gli inviati di guerra. Un anno fa, all’inizio della guerra in Ucraina, nel corso del convegno “Guerra Pace Informazione”, Ossigeno aveva sottolineato anche il fatto che alcune aziende editoriali (non è il caso di Avvenire) utilizzano servizi di inviati ai quali non garanticono tutte le forme di protezione necessarie e dovute. GPA
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!