Fabio Polenghi fotoreporter ucciso 13 anni fa in Thailandia
Negato alla famiglia l’accesso al fondo di solidarietà per le vittime del terrorismo – La sua storia su Ossigeno-Cercavano la verità
OSSIGENO 19 maggio 2023 – Tredici anni fa, il 19 maggio 2010 Fabio Polenghi, fotoreporter milanese (qui la sua storia) fu ucciso a Bangkok, in Thailandia. Aveva 48 anni. Fu colpito da un’arma da fuoco in dotazione all’esercito thailandese. Stava documentando il drammatico epilogo delle manifestazioni di protesta del movimento antigovernativo delle “camicie rosse” che da due mesi chiedevano elezioni anticipate. Non sono mai state individuate le persone direttamente responsabili della sua morte, nonostante nel 2014 un primo processo a Bangkok avesse stabilito da quale parte proveniva il proiettile fatale.
CHI ERA – In Italia la vicenda del fotoreporter è poco conosciuta. Invece la sua figura e la tenacia di sua sorella nel chiedere che non vi fosse impunità per i responsabili della morte di un giornalista ucciso mentre svolgeva il proprio lavoro rimangono vivi nella memoria collettiva di molti tailandesi che hanno conosciuto.
Nato nel 1962 a Monza, il fotoreporter aveva documentato da freelance la situazione in molte aree di crisi belliche e sociali, dal Kosovo al Brasile, dalla Cambogia fino, appunto, alla Thailandia. Era stata una Corte di Bangkok, nel maggio 2014, a ristabilire una parte della verità sulle responsabilità dell’esercito, in un processo per il quale aveva tenacemente lottato Elisabetta, sorella di Fabio. Dunque in Thailandia c’è stata una giustizia a metà,
In Italia non ha avuto ancora esito positivo la richiesta dei familiari di Fabio Polenghi di ottenere dallo Stato l’indennizzo previsto per le vittime del terrorismo, della mafia e dei reati intenzionali violenti. La Prefettura di Milano ha comunicato nei mesi scorsi che il loro l’accesso al fondo di solidarietà per le vittime dei reati intenzionali violenti, per “difetto di legittimazione”.
La storia di Fabio Polenghi e dei fatti successivi alla sua morte sono raccontati dal portale Cercavano la verità di Ossigeno per l’Informazione, dedicato ai 30 giornalisti italiani uccisi negli ultimi 60 anni. In occasione di questo anniversario la sezione dedicata a Polenghi viene ampliata con un nuovo aggiornamento (LEGGI QUI)
IN THAILANDIA – Questo tredicesimo anniversario della morte di Fabio Polenghi cade durante uno sviluppo politico della storia thailandese che segna una sorta di ponte ideale tra gli obiettivi delle opposizione di allora e quelli di oggi. Alcuni segnali indicano l’inizio di un possibile cambiamento nel Paese, dovuto alla vittoria elettorale ottenuta dalle opposizioni sulle forze monarchiche e militari che da decenni detengono il potere in Thailandia.
Il 14 maggio scorso, infatti, i partiti d’opposizione Move Forward e Pheu Thai hanno vinto nettamente sulla coalizione in carica, facendo auspicare al leader di Move Forward “l’alba di un nuovo giorno”. Proprio quell’alba sul cui sorgere speravano 13 anni fa le “camicie rosse”. Un sogno che fu cancellato dalla sanguinosa repressione in cui perse la vita Fabio Polenghi insieme a molti manifestanti.
Luciana Borsatti
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