Libertà di stampa

Turchia. 14 giornalisti e scrittori curdi arrestati. Solidarietà e appello per il rilascio

Osssigeno si unisce all’Associazione dei giornalisti di Dicle Fırat, al Forum delle Giornaliste e altre organizzazioni

OSSIGENO 28 novembre 2024 – Ossigeno per l’informazione si unisce all’appello lanciato dall’Associazione dei giornalisti di Dicle Fırat (DFG), promosso in Italia dal Forum delle Giornaliste del Mediterraneo e Giulia Giornaliste, accolto a livello internazionale dall’ International Federation of Journalists (IFJ), per chiedere l’immediato rilascio dei giornalisti curdi vittime del raid domiciliare condotto in Turchia il 26 novembre 2024.

Le operazioni di polizia hanno cinvolto molte città, tra cui Amed (tr: Diyarbakır), Istanbul, Batman, Mardin e Şirnak. Il ministro Ali Yerlikaya ha annunciato che durante le operazioni in 30 province sono state arrestate 231 persone. Tra queste anche numerosi scrittori e giornalisti, tra cui Erdoğan Alayumat (giornalista), Tuğce Yılmaz (giornalista), Bilge Aksu (giornalista), Ahmet Sünbül (giornalista), Roza Metina (Presidente dell’Associazione Donne Giornaliste della Mesopotamia (MKG)), Bilal Seçkin (giornalista), Mehmet Ücar (giornalista), Suzan Demir (giornalista), Ardın Diren (traduttore-regista), Doğan Güzel (vignettista), Hicri İzgören (scrittore), Ömer Barasi (traduttore-scrittore), Suzan Demir (giornalista) e Baver Yoldaş (coordinatore della casa editrice).

L’Associazione dei giornalisti di Dicle Fırat (DFG) ha rilasciato questa dichiarazione: “La mente che cerca di normalizzare la censura con norme giuridiche come la ‘legge sulla censura’ e l”agenzia di influenza’ mira a renderla permanente con operazioni di detenzione e arresto. La stampa libera viene presa di mira perché lotta per far conoscere la verità. L’intesa che mira a oscurare la verità con le detenzioni non otterrà risultati oggi come ieri. La stampa libera continuerà a perseguire la verità e a trasmetterla a tutto il pubblico. Non accettiamo le detenzioni contro i giornalisti e chiediamo il loro immediato rilascio. Chiediamo all’opinione pubblica democratica e all’intera società di proteggere il diritto all’informazione. Chiediamo a tutte le organizzazioni professionali di essere solidali contro le detenzioni e ancora una volta diciamo a gran voce: il giornalismo non è un crimine”.

Secondo quanto riporta l’AGI, alcuni dei giornalisti, scrittori, vignettisti e artisti curdi e turchi, arrestati nelle ultime 48 ore con l’accusa di legami con l’organizzazione terroristica curda Pkk si presentano oggi dinanzi al giudice. L’indagine, nell’ambito della quale sono state fermate inizialmente 231 persone, si articola in due diversi filoni: uno nella principale città curda del Paese, Diyarbakir; un secondo nella città di Eskisehir, nell’ovest del Paese. Proprio a Eskisehir questa mattina hanno deposto i giornalisti Erdogan Alayumat, Suzan Demir, Tugce Yilmaz, Bilal Seckin e Berfin Atli. Tutti arrestati nelle citta’ dell’ovest della Turchia. Davanti al giudice di Diyarbakir si sono presentati invece la presidente delll’associazione delle giornaliste della Mesopotamia (MKG) Roza Metina, il giornalista Ahmet Sumbul, il regista Ardin Diren, il vignettista Dogan Guzel, lo scrittore e poeta Ahmet Hicri Izgoren, lo scrittore e traduttore Omer Barasi, i fotografi Emrah Kelekciler e Figen Mamedoglu. Gli arresti di questi ultimi sono avvenuti nelle citta’ del sud est a maggioranza curda della Turchia. GPA

 

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