Toni-De Palo. Roma riapre le indagini 39 anni dopo
Su richiesta dei familiari della giornalista scomparsa in Libano nel 1980. Un nuovo testimone da ascoltare
Secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa AGI, la Procura della Repubblica di Roma – aggiunto Francesco Caporale, sostituto Francesco Dall’Olio – ha avviato nuove indagini, sulla scomparsa dei gionalisti Italo Toni e Graziella De Palo, spariti a Beirut nel 1980, subito dopo il loro arrivo dall’Italia. Il fascicolo è ancora contro ignoti.
La riaspertura delle indagini a 39 anni dai fatti sarebbe nata da una richiesta presentata a febbraio 2019 dai famigliari della giornalista, che hanno elencato nuovi elementi di rilievo emersi nel corso degli ultimi anni. Il documento presentato dall’avvocato Carlo Palermo, (l’ex magistrato che nel 1985 sfuggi all’attentato dinamitardo che causò la Strage di Pizzolungo) fa riterimento a un testimone la cui identità è top secret. Si tratterebbe di un dipendente dell’amministrazione dello Stato che ha riferito di essere “a conoscenza di alcune vicende successive all’avvenuto sequestro, trovandosi egli all’epoca a Beirut alle dipendenze del colonnello Stefano Giovannone”.
Nella richiesta depositata in Procura, inoltre, il legale ha evidenziato le connessioni tra alcuni atti desecretati nell’agosto 2014 e l’arresto, nel novembre 1979 di Abu Azeh Saleh, responsabile dell’Fplp (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina) fermato a Bologna dove si sarebbe trovato quale garante del trasporto di due missili terra-aria destinati ai palestinesi.
L’inchiesta venne archiviata nel 1984 quando l’allora presidente del consiglio, Bettino Craxi, appose il segreto di Stato, che nel 2014 venne parzialmente rimosso. Il contesto investigativo riguarda il cosiddetto ‘Lodo Moro’, l’accordo raggiunto negli Anni Settanta tra l’allora leader dell’Olp, Yasser Arafat e il Governo italiano, in base al quale i gruppi armati palestinesi avrebbero potuto muoversi in Italia ma non avrebbero compiuto attentati in Italia. ASP
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