Ti strappo il cuore. A giudizio due fratelli
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A novembre ad Avezzano il processo per le minacce a Magda Tirabassi che aveva dato notizia della morte di un giovane all’interno di un centro per tossicodipendenti
Si svolgerà a novembre 2019 ad Avezzano (L’Aquila) la prima udienza del processo a carico di due fratelli accusati di gravi minacce alla giornalista Magda Tirabassi, che all’epoca dei fatti era direttore di “Terre marsicane”, un quotidiano online.
Antonio Ranieri è imputato per i reati di minacce aggravate e tentata violenza privata, mentre Aldo Ranieri soltanto di minacce aggravate.
LA GIORNALISTA – “Bisogna reagire a episodi del genere, soprattutto le giornaliste devono reagire, per dare un messaggio a quanti pensano di rimanere impuniti anche per ciò che scrivono su Facebook che è sotto gli occhi di tutti”, ha dichiarato a Ossigeno Magda Tirabassi che ha dato l’esempio denunciando i fatti e costituendosi parte civile nel processo con l’assistenza dell’avvocato Federica Federici.
L’ANTEFATTO – Nel 2017 la giornalista ha pubblicato un articolo sulla morte di Matteo Mirasole, un giovane di Avezzano deceduto in una struttura protetta per tossicodipendenti del Lazio, dove si trovava in applicazione di una misura cautelare.
Il giovane, morto in circostanze “poco chiare” – sostiene la giornalista nell’articolo – proveniva da una famiglia ricca di Avezzano. Dopo la morte del padre aveva avuto – affermdaa inoltre Mag Tirabassi – diversi momenti di crisi; sembra picchiasse la madre e la sorella e fosse stato protagonista di numerosi schiamazzi per le strade della cittadina.
LE MINACCE – I fratelli Aldo e Antonio Ranieri, amici di Matteo Mirasole, hanno reagito con gravi minacce, rivolte alla giornalista attraverso i social network e per telefono per indurla a rimuovere l’articolo dal web. Hanno minacciato di dare fuoco alla sede del giornale, le hanno detto al telefono che le avrebbero “strappato il cuore”, look “giornalista merda”, promettendo di ammazzarla di botte.
Entrambi hanno precedenti penali per lievi reati ed erano sottoposti a Daspo. L’avvocato dei due giovani aveva contattato Tirabassi proponendole un incontro perché i fratelli volevano scusarsi ma l’incontro non c’è stato.
COA
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