Telefonata minacciosa al giornalista che scrive sui nostalgici del Duce
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Niccolò Zancan, inviato speciale de La Stampa, ha ricevuto la solidarietà pubblica del quotidiano e del direttore Massimo Giannini. Dice: “Non sono stato lasciato solo”
OSSIGENO 13 settembre 2022 – “Non ti preoccupare, ora trovo il tuo indirizzo e ti vengo ad abbracciare”. Questo il contenuto di una telefonata anonima ricevuta da Niccolò Zancan, giornalista de La Stampa, il 22 agosto 2022. Raggiunto da Ossigeno, il giornalista racconta: “Ho avuto grande sostegno dal mio giornale, ma queste cose ti condizionano”.
IL FATTO – Il 21 agosto è stato pubblicato su La Stampa un reportage di Niccolò Zancan realizzato a Predappio (leggi qui). Nell’articolo, l’inviato speciale del quotidiano torinese racconta l’itinerario di tanti nostalgici del Duce che si recano a Predappio, comune italiano in provincia di Forlì-Cesena dove, nel 1883, nacque Benito Mussolini.
A Ossigeno, Niccolò Zancan racconta: “Insieme ad altri colleghi, stiamo realizzando alcuni reportage sull’Italia al voto da luoghi simbolici del Paese, come Lampedusa e Prato. Lì ho visitato un museo nel quale è allestita una mostra sulla Marcia su Roma. Al termine della mostra c’è un libro delle presenze sul quale tanti visitatori hanno scritto messaggi di omaggio al Duce, mentre fuori dal museo ci sono negozi che vendono souvenir dedicati al fascismo. Nel mio reportage non ho fatto altro che raccontare tutto questo”.
LA TELEFONATA – Il giorno successivo alla pubblicazione dell’articolo, al mattino, il telefonino di Niccolò Zancan squilla. Il giornalista risponde e una voce maschile che rimane anonima e parla con tono fintamente amichevole dice: “Abbiamo visto il tuo articolo, complimenti, molto bello, adesso ti veniamo ad abbracciare. Stai tranquillo, ora trovo il tuo indirizzo e arrivo”. Niccolò Zancan riattacca, poi si confronta con una sua collega e decide di avvertire la direzione del giornale. Così spiega a Ossigeno: “Il direttore Massimo Giannini mi ha subito telefonato e mi ha detto che la cosa non doveva rimanere nascosta, così ne ha dato notizia con un editoriale (leggi qui). Nei giorni successivi ha deciso di continuare a trattare l’argomento, in modo particolare analizzando le ambiguità e i legami che ci sono fra i partiti tradizionali e questa realtà dei nostalgici. Ho avuto grande sostegno dal mio giornale e so di essere fortunato, perché tanti miei colleghi, magari freelance o in strutture più piccole, si ritrovano soli davanti alle intimidazioni”.
LA SOLIDARIETÀ – Ossigeno per l’informazione esprime solidarietà al giornalista e sottolinea l’importanza del supporto che gli ha fornito la direzione del giornale. Niccolò Zancan si sta muovendo per denunciare l’accaduto anche alle forze dell’ordine e Ossigeno lo ha incoraggiato a farlo, perché questi gesti intimidatori violano la libertà di stampa e condizionano il giornalista anche nelle sue inchieste future. La presa di posizione pubblica del giornale e dei colleghi conferma l’intenzione di non lasciarsi fermare dalle intimidazioni. GB
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