Tag Archivio per: appello

Roma. Condannati in appello tre Casamonica. Aggredirono cronisti e operatori
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28 feb 2025 - A Porta Furba furono aggrediti Floriana Bulfon di Repubblica, P. Giacovazzo del Tg2 e gli operatori Rai Alessandro Balsamino e Matteo Ceccoro

Milano. Confermata condanna dei ‘no vax’ che accerchiarono una troupe del Tg5
21 febbraio 2025 - Nel 2021 minacciarono il giornalista Enrico Fedocci e due operatori e impedirono di documentare una manifestazione ‘No Green Pass’

Mafia. Per le minacce a Salvatore Minieri due condanne confermate in appello
24 gennaio 2025 - Un anno e quattro mesi - Fu minacciato dai figli del capomafia di Pignataro Maggiore per un’inchiesta giornalistica sulle cosche casertane

L’Aquila. La giornalista Lilli Mandara assolta in appello da una querela del sindaco
4 dic 2024 - Aveva criticato la scelta di negare i buoni pasto agli indigenti non residenti nel comune. Il querelante deve rimborsare le spese legali

Bari. Bufale sui vaccini. Cronista e direttore prosciolti in appello
In primo grado Massimiliano Scagliarini e il suo direttore erano stati condannati a pagare rispettivamente 6mila e 4mila euro di multa

Patata bollente. Confermata condanna di Feltri e Senaldi
Dovranno pagare una multa e risarcire in sede civile Virginia Raggi che commenta: è una vittoria di tutte le donne

Pestaggio Origone fu dolo non colpa? Ricorso in Cassazione
I poliziotti che picchiarono il giornalista sono stati condannati a pagare una multa, la pena non sarebbe commisurata

Reggio Emilia. Assolta in appello cronista che reagì a aggressione
Ines Conradi non ha percosso la donna che nel 2014 l’aveva aggredita sulla scena di un incidente e le aveva chiesto i danni

Pm chiede pene più pesanti per agenti che picchiarono Stefano Origone
Nel 2019 a Genova il cronista di Repubblica riportò gravi fratture a una mano mentre seguiva per lavoro una manifestazione di protesta contro un comizio

L’ex deputato definito ‘re degli assenteisti’ perde anche in appello
Mauro Ottobre aveva querelato ‘La Voce del Trentino’ per averlo definito così per le sue numerose assenze in Parlamento. La Corte dà ragione ai giornalisti