Violazioni verificate

34 ultime minacce accertate. Ecco i nomi

Fra il 15 ottobre e il 16 novembre 2019 in Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Trentino Alto Adige. Leggi i nomi dei cronisti presi di mira e i dettagli di ciascun episodio.

Dopo avere esaminato in dettaglio ciascun episodio e verificato i fatti, “Ossigeno per l’Informazione” ritiene che gli episodi di seguito descritti rappresentino ingiustificabili violazioni della libertà di espressione e di stampa e intimidazioni nei confronti dei giornalisti e blogger qui elencati. Ossigeno ha perciò aggiunto i nomi di questi 34 giornalisti e operatori dei media colpiti direttamente alla sua Tabella dei nomi delle vittime di attacchi ingiustificabili, che contiene l’elenco completo delle vittime dal 2006 e oggi :
Serena Massimini e Ennio Balducci (Abruzzo), Redazione La Voce delle Voci; Pino Neri; Giuseppe Bianco, Domenico Rubio; Mario De Michele (x2); Daniele Bonistalli e cameraman (Campania), Mirco Gallerani (Emilia Romagna), Nello Trocchia (Lazio), Nello Scavo e Nancy Porsia (Lombardia), Rita Iacobucci (Molise), Mimmo Carrieri (Puglia), Redazione Cronache Nuoresi (Sardegna), Linda Ferrara e Vincenzo Figlioli; Marco Capuano (Sicilia), Elisabetta Cardinali e redazione La Voce del Trentino (Trentino Alto Adige)

Mario De Michele (due episodi) (Campania)
Mercoledì 14 novembre 2019, mentre guidava la sua auto in una zona periferica di Gricignano d’Aversa (CE) nei pressi della base militare della marina statunitense (US Navy), il giornalista Mario De Michele, direttore di Campanianotizie, ha subito un agguato in piena regola: Lo hanno inseguito, gli hanno sparato per ucciderlo. Sei colpi d’arma da fuoco hanno crivellato l’auto su cui viaggiava. Solo tre giorni prima De Michele aveva denunciato un’altra grave intimidazione. Il giorno successivo l’aveva raccontata sul suo giornale:
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Daniele Bonistalli, cameraman (Campania)
Il giornalista di Non è l’Arena Daniele Bonistalli e il cameraman che era con lui il 13 novembre 2019 a Napoli sono stati spintonati, insultati e presi a calci per aver provato ad incontrare il cantante neomelodico, Tony Colombo, e sua moglie Tina Rispoli. I due sono finiti sotto i riflettori in seguito a un’inchiesta giornalistica del giornale online Fanpage, dal titolo “Camorra Entertainment”, che indaga sui rapporti tra la camorra e la musica neomelodica. Di questi legami si sta occupando anche la trasmissione di La7.
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Nello Trocchia (Lazio)
Minacce, insulti e la mossa di investirlo con un’auto. Questa l’accoglienza che Guerino Casamonica (detto Pelè), esponente del clan dell’omonima famiglia criminale romana, ha riservato al cronista Nello Trocchia, che era andato nei pressi della sua abitazione per girare alcune immagini per un documentario sulla famiglia criminale.
L’episodio è accaduto tre mesi fa, in piena estate. Il documentario è stato trasmesso il 31 ottobre 2019, su Canale Nove, in due puntate. Titolo: “Casamonica – le mani su Roma”. Autori Nello Trocchia e la giornalista Carmen Vogani.
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Redazione La Voce delle Voci (Campania)
Il giornale online la Voce delle Voci chiamato a difendersi da una citazione per danni da diffamazione a mezzo stampa. La richiesta è stata avanzata dalla Alliance Healthcare Italia Distribuzione spa, una delle maggiori aziende della distribuzione intermedia del farmaco in Italia, del gruppo guidato da Stefano Pessina ha chiesto un milione di euro di risarcimento per un articolo pubblicato il 19 luglio 2019.
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Nello Scavo e Nancy Porsia (Lombardia)
Da venerdì 18 ottobre 2019 il giornalista Nello Scavo, che vive a Como e lavora a Milano presso la redazione del quotidiano Avvenire, è sotto scorta, protetto dalla polizia, a causa delle minacce ricevute da And al Rahman al-Milad, un libico, ex capo della guardia costiera libica, accusato di essere un trafficante di esseri umani sulla rotta dell’immigrazione via mare, conosciuto come Comandante Bija. Nel 2018 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite gli aveva imposto il divieto d’espatrio inserendolo nella lista delle persone considerate responsabili del traffico di esseri umani e congelando i suoi beni.
Anche la giornalista freelance Nancy Porsia è stata messa sotto protezione, per lo stesso motivo.
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Mimmo Carrieri (Puglia)
A sei anni dalla pubblicazione di un post offensivo su Facebook, un cittadino di Sava (Taranto), Tommaso Massarelli è stato condannato per diffamazione nei confronti del giornalista Mimmo Carrieri, collaboratore del giornale web Viv@Voce, che lo aveva querelato. Massarelli aveva defito false le minacce denunciate qualche giorno prima da Carrieri.
Il 17 giugno 2019, la Corte di Appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, ribaltando la sentenza assolutoria di primo grado, ha condannato Tommaso Massarelli al risarcimento dei danni nei confronti di Carrieri e al pagamento di tremila euro di spese processuali. La cifra del risarcimento sarà stabilita in sede civile.
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Pino Neri (Campania)
Il 7 ottobre 2019 il giornalista Pino Neri, corrispondente de Il Mattino, ha trovato le mura della sua città, Pomigliano D’Arco, tappezzate di manifesti che riproducevano in caratteri giganti la smentita del sindaco a un suo articolo pubblicato il 24 settembre precedente.
Il sindaco di Pomigliano, Raffaele Russo, aveva inviato la smentita al quotidiano del Gruppo Caltagirone, puntualizzando che nella sua citta non c’era stato un rogo di rifiuti, come aveva scritto Pino Neri, poiché – anche dagli accertamenti – le fiamme risultavano causate da un guasto che aveva provocato l’incendio “di una cella frigorifero, stipata in una rimessa di autobus”. Il Mattino, il 1° ottobre, aveva pubblicato la smentita che poi, una settimana dopo, è stata riprodotta nei manifesti affissi in tutta la città.
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Linda Ferrara e Vincenzo Figlioli (Sicilia)
Il 26 settembre 2019, il Gip del Tribunale di Marsala ha disposto l’archiviazione del procedimento per diffamazione nei confronti dei giornalisti Vincenzo Figlioli (direttore) e Linda Ferrara (collaboratrice) di Itaca Notizie.
I due giornalisti erano stati querelati da quattro esponenti politici di Alcamo (Trapani): gli ex sindaci Giacomo Sala e Sebastiano Bonventre; l’ex assessore Antonio Manno e l’ex consigliere comunale Gaetano Intravia.
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Serena Massimini e Ennio Balducci (Abruzzo)
Il 5 ottobre 2019, a Carsoli (L’Aquila), la giornalista della Tg Rai Abruzzo Serena Massimini e l’operatore Ennio Balducci sono stati aggrediti da due imprenditori petroliferi mentre effettuavano riprese nella zona industriale dove da tempo i comitati cittadini denunciano “odori sgradevoli”. Massimini e Balducci avevano appena terminato di filmare immagini di copertura da una strada statale, quando sono stati raggiunti da due imprenditori a bordo di due auto.
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Redazione Cronache Nuoresi (Sardegna)
Il primo ottobre 2019 un utente di Facebook ha inviato un messaggio minatorio, in chat privata (cioè leggibile soltanto dal destinatario) alla pagina social del quotidiano online Cronache Nuoresi. Il messaggio è stato inviato subito dopo la pubblicazione di un articolo di cronaca. Il messaggio è scritto in dialetto sardo. Lo riferiamo in italiano: “Ti assicuro che l’elicottero lo adoperano per cercarti in questa parte di montagna”.
Il messaggio proviene da un account che corrisponde a una utenza esplicita, ma si sta ancora accertando se corrisponde a un soggetto reale o a un profilo fake.
L’articolo di cronaca riferiva sulle ricerche di un ventenne di Galtellì (Nuoro) evaso dagli arresti domiciliari. Spiegava che nella zona era in corso un controllo dei carabinieri, impegnati nelle perlustrazioni con gli elicotteri.
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Mirco Gallerani (Emilia Romagna)
Gilberto Ambotta, ex direttore generale del Comune di Cento, 35mila abitanti in provincia di Ferrara, è stato condannato in via definitiva a 4 mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena, per avere prelevato nel 2010 tutte le copie del mensile Cento per Cento dalle edicole del suo comune. Quel numero del giornale conteneva un articolo che criticava lui e l’amministrazione comunale di Cento. Il processo era nato da una denuncia del giornalista Mirco Gallerani, direttore responsabile di Cento per Cento . Il 9 aprile 2019 la Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso di Gilberto Ambotta contro la sentenza di condanna emessa il 20 febbraio 2018 dalla Corte d’appello di Bologna.
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Elisabetta Cardinali e redazione La Voce del Trentino (Trentino Alto Adige)
Nella notte tra il 13 e il 14 ottobre 2019 ignoti hanno danneggiato i vetri della redazione de La Voce del Trentino in via Milano a Trento. Secondo le indagini i malintenzionati potrebbero aver usato fucili o pistole ad aria compressa. Sul posto è intervenuta la Digos di Trento. Il 16 ottobre la direttrice, la giornalista Elisabetta Cardinali, ha presentato una formale denuncia contro ignoti alla Questura di Trento e ha fornito i filmati delle registrazioni. Inoltre la direttrice della testata ha denunciato alla Polizia Postale altre minacce e lettere anonime che il quotidiano ha ricevuto negli ultimi mesi.
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Giuseppe Bianco, Domenico Rubio (Campania)
Una lettera anonima contenente minacce di morte, sigliata con una stella rossa è stata recapitata per posta ai giornalisti Giuseppe Bianco e Domenico Rubio presso le loro abitazioni di Arzano, in provincia di Napoli. La lettera risulta spedita il 18 settembre 2019 ed è indirizzata anche ai carabinieri della cittadina partenopea. Questo il testo: “Arriverà il giorno della morte degli infami, colpevoli di tutto. Resistenza a oltranza, costruiamo la rivoluzione”. E’ stato scritto al computer e stampato su un foglio bianco. L’episodio è stato denunciato ai Carabinieri di Arzano.
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Marco Capuano (Sicilia)
Uno striscione offensivo nei confronti del giornalista della Gazzetta del Sud, Marco Capuano, è stato esposto domenica 3 novembre 2019 allo stadio “Franco Scoglio” di Messina durante la partita di serie D tra Acr e Football Club Messina. Lo striscione è stato affisso nel settore occupato dai sostenitori dell’Acr. Recitava “Marco Capuano pezzo di m….” ed è rimasto nella curva giallorossa per circa dieci minuti, accompagnato da cori di insulti.
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Rita Iacobucci (Molise)
La giornalista di Primo Piano Molise, Rita Iacobucci, è stata offesa e spintonata a Campobasso, durante una seduta del Consiglio regionale del Molise, il 22 ottobre 2019.
Iacobucci stava documentando un momento di tensione in aula, per la protesta dei lavoratori della formazione professionale, quando uno di loro le si è scagliato contro, intimandole di non riprenderlo e di non divulgare alcuna immagine.
Il 29 ottobre 2019 Iacobucci ha accettato le scuse del suo aggressore.
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