Libertà di stampa

SLAPP. Ambientalisti a Jourova (UE), fermate le cause bavaglio dei colossi dell’energia

Lo chiedono con un appello alla Commissione europea 21 organizzazioni ecologiste. Prima firmataria Greenpeace con Legambiente, che ricordano la causa di Eni contro Il Fatto Quotidiano

OSSIGENO 14 maggio 2021 – In occasione della Giornata mondiale per la libertà di stampa, 21 organizzazioni ambientaliste hanno inviato una lettera alla Vicepresidente della Commissione europea Vera Jourovà in difesa dei giornalisti e degli attivisti che si occupano di ecologia e ambiente e subiscono dalle multinazionali del fossile gravi intimidazioni attraverso citazioni in giudizio per danni con richieste di risarcimento milionari: quelle che in Italia si chiamano cause temerario e a livello europeo  SLAPP.

IL CASO ENI – Ultimo caso di SLAPP, citato nella lettera (vedi), è la causa intentata  a dicembre 2020 da ENI contro Il Fatto Quotidiano con una richiesta di danni di 350.000 euro per il direttore e l’ingiunzione a rimuovere dal web 29 articoli degli ultimi anni, in particolare quelli  sul presunto conflitto di interessi dell’amministratore delegato Claudio De Scalzi, che era imputato e indagato in due diverse inchieste giudiziarie. Il giornale aveva dissentito sulla sua riconferma al vertice della società a controllo pubblico.

I firmatari della lettera a Vera Jourova sollecitano la Commissione Europea a emanare una direttiva per impedire che le corporation delle fonti energetiche e fossili utilizzino impunemente le cause legali come strumenti per mettere a tacere i media e le associazioni che informano l’opinione pubblica su questi temi pubblicando notizie non gradite. I contenziosi sono infatti studiati per infliggere danni economici molto gravi alle parti chiamate in causa.

LT

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