Siracusa. Franco Oddo prosciolto per la querela del pm Musco
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“I fatti non sussistono”, ha scritto il Gip di Messina. Inoltre il Procuratore Rossi ha ritirato una sua querela accettando le scuse pubbliche del direttore della “Civetta di Minerva”
Il 26 novembre 2018, dopo quasi sette anni, il Giudice per le indagini preliminari di Messina, dottoressa Monica Marino, ha prosciolto dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa, “perché i fatti non sussistono”, il giornalista Franco Oddo, direttore responsabile del quindicinale “La Civetta di Minerva”, difeso dall’avv. Glauco Reale.
Il processo era nato nel 2012, da una querela presentata dal magistrato Maurizio Musco, sostituto procuratore di Siracusa, in seguito alla pubblicazione sul periodico aretuseo di un’inchiesta giornalistica sulle relazioni poco chiare fra l’avvocato Piero Amara e alcuni magistrati della Procura della Repubblica di Siracusa.
Nella sentenza, il Gip afferma che negli articoli pubblicati sul giornale “La Civetta di Minerva” il 2, il 16 ed il 30 dicembre 2011, il giornalista ha “sottoposta al vaglio la condotta complessiva del Musco ed in particolare le relazioni esistenti fra lo stesso e l’avv. Piero Amara, legale di persone a vario titolo coinvolte in procedimenti penali gestiti dal Musco” in una “notizia il cui fulcro è costituito dall’esistenza di legami diretti ed indiretti di tipo economico intercorrenti fra l’avv. Piero Amara e i suoi prossimi congiunti e taluni magistrati come il Musco, rapporti suscettibili di dar adito al dubbio che la condotta del P.M. non fosse imparziale”. Il giudice ricorda che queste circostanze risultano provate, fra l’altro, da una sentenza della Corte d’Appello di Messina dalla quale risulta che “l’Amara era molto amico del magistrato tanto da fare viaggi con lo stesso” e aggiunge che l’esistenza di tale amicizia avrebbe dovuto portare il Musco ad astenersi dalla trattazione dei procedimenti in cui legale di una delle parti era l’Amara.
A giudizio del Gip, Franco Oddo ha agito correttamente, “ha dato atto nel corpo dei suoi articoli dell’esistenza di relazioni equivoche fra il magistrato e l’avvocato, che minavano la credibilità del Musco, il quale aveva istruito procedimenti in cui erano interessati i clienti dell’Amara assumendo posizioni favorevoli a quest’ultimo”. Risulta inoltre che, contrariamente a quanto sostenuto nella querela, l’autore dell’articolo, scrivendo che “nell’atto costitutivo della società Panama srl con sede a Priolo nella stessa abitazione del magistrato ‘stranamente non era riportato il cognome dello stesso’”, abbia affermato il vero.
Alcuni mesi fa, il querelante, tramite il suo legale, aveva proposto a Franco Oddo di chiudere il processo con una conciliazione bonaria da realizzarsi con il versamento a suo favore di “5000000” di euro, successivamente ridotta a 500 mila euro.
Un’altra querela contro Franco Oddo, presentata dall’ex Procuratore di Siracusa dott. Ugo Rossi per gli stessi articoli, è stata ritirata in seguito a una transazione che prevede un indennizzo e le scuse pubbliche per la pubblicazione di una informazione risultata non veritiera. Oddo ha riconosciuto di essersi fidato senza ulteriori verifiche di una fonte che riteneva credibile, scrivendo che Edmondo Rossi, il figlio del procuratore, lavorava per una società che eseguiva e trascriveva intercettazioni per la Procura di Siracusa. In una lettera aperta al Procuratore Rossi, pubblicata dalla “Civetta di Minerva”, Franco Oddo ha scritto: riconosco “con amarezza e frustrazione, che l’informazione che mi era stata data non era veritiera” e porgo le mie scuse.
ASP
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