Sfregiata la targa col nome di Beppe Alfano nella sua città natale. Oltraggio, dice la figlia
Per Sonia Alfano non è un generico atto vandalico. Mio padre dà fastidio anche da morto. Solidarietà da Odg e Fnsi
OSSIGENO 18 marzo 2025 – Una scritta volgare, insultante, è apparsa nei giorni scorsi, a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), sulla targa toponomastica nella piazza intitolata a Beppe Alfano, il docente e giornalista siciliano ucciso dalla mafia l’8 gennaio 1993 (Leggi la sua storia su Ossigeno-Cercavano la verità). Lo sfregio è stato denunciato in rete dal regista Giuseppe Emanuele Cardinale e dal giornalista Vassily Sortino, conduttori del podcast su YouTube e Spotify “Egoriferiti”.
Ordine dei giornalisti della Sicilia, Fnsi e Ossigeno hanno condannato il gesto. Il sindaco Giuseppe Calabrò ha fatto cancellare lo sfregio per il quale la famiglia del giornalista ha presentato una denuncia contro ignoti.
LA FIGLIA – “Non sappiamo da quanto tempo quella scritta fosse lì, né chi l’ha fatta, ma sono certa che non si tratta dell’opera di ragazzini inconsapevoli che purtroppo a Barcellona nemmeno sanno chi sia mio padre”, dice Sonia Alfano, raggiunta telefonicamente da Ossigeno. “Mio padre – aggiunge – dà fastidio anche da morto. Questo è un oltraggio alla sua memoria di cronista. Forse qualcuno si sente infastidito da ciò che sta emergendo dall’inchiesta del giornalista Fabrizio Gatti sull’attività del SISDE anche in relazione alla perquisizione che ci fu a casa nostra la sera dell’omicidio”.
La figlia del cronista, oggi responsabile del settore legalità per Azione, aggiunge: “Ritengo molto grave, poi, che nella città natale di mio padre ci siano ancora persone che mettano in dubbio che sia stato ucciso dalla mafia, come emerge dalle interviste fatte dai conduttori del Podcast che hanno scoperto lo sfregio. Gravissimo, infine, che il mondo dell’antimafia sia in silenzio e prenda posizione solo per determinate vittime di mafia”. GPA
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