Scorta al direttore di “Repubblica” Carlo Verdelli
Da sabato 14 marzo 2020 a causa delle minacce che riceve da mesi- Lo ha deciso il Ministero dell’Interno. Reso noto dal CdR
Da sabato 14 marzo 2020 il giornalista Carlo Verdelli, 63 anni, direttore del quotidiano La Repubblica, è sotto scorta, protetto da un dispositivo di sicurezza deciso dal Ministero dell’Interno, come altri 24 giornalisti italiani, a causa delle gravi e reiterate minacce ricevute dallo scorso gennaio in poi, minacce di cui Ossigeno ha riferito (vedi) e di cui ha parlato lo stesso Verdelli a Radio Capital (leggi e ascolta). A dare la notizia è stato il Comitato di Redazione del quotidiano, con un comunicato in cui esprime al direttore la solidarietà dell’intera redazione e afferma che questa misura di “tutela disposta dallo Stato riporta agli anni più bui del terrorismo”.
“In uno dei momenti più difficili per il Paese – si legge nella nota diffusa dell’organo di rappresentanza sindacale — in redazione è arrivata una notizia che speravamo di non ricevere. Il nostro direttore, Carlo Verdelli, da sabato scorso è stato messo sotto scorta. Il dispositivo di protezione è stato deciso dal Viminale a seguito delle reiterate minacce ricevute nel corso degli ultimi due mesi, tali da rappresentare un pericolo grave e attuale per la sua incolumità.
Da due mesi, scrive Fabio Tonacci sulla cronaca di Roma del quotidiano La Repubblica, il direttore Carlo Verdelli riceve e-mail, lettere anonime e twitter da profili sconosciuti contenenti avvertimenti, auguri di malattie e messaggi intimidatori. L’ultimo porta la data del 6 marzo (… ). L’account @ragazzina19 pubblica la riproduzione della homepage del sito di Repubblica con il falso titolo “Verdelli in condizioni disperate in ospedale: massacrato e pestato davanti alla figlia Nina”. Nel post sono taggati sia Verdelli che la figlia”. Tonacci ricorda che negli anni novanta, per un episodio analogo, fu assegnata la scorta al fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, al quale nelle scorse settimane sono stati spediti dall’estero, da mittenti falsi, sette plichi contenenti una polvere sospetta. L’articolo riferisce inoltre che la Procura della Repubblica di Roma, la Digos e la Polizia Postale stanno indagando e aggiunge che le minacce a Verdelli sono iniziate il 15 gennaio 2020 ma nelle ultime settimane le intimidazioni hanno fatto un salto di qualità.
SOLIDARIETÀ – Carlo Verdelli ha ricevuto una telefonata del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e numerose attestazioni di solidarietà, a cui si aggiunge quella di Ossigeno per l’Informazione.
ASP
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