Scandura: sempre più difficile documentare gli sbarchi dei migranti
“La Guardia costiera non risponde alle domande, i giornalisti non possono avvicinarsi”, dice l’inviato di Radio Radicale
OSSIGENO 4 ottobre 2023 – Quest’estate Ossigeno ha dato notizia del clima teso che si era creato a Lampedusa di fronte agli arrivi sempre più numerosi di migranti e al loro affollamento nell’hotspot dell’Isola in grandissimo soprannumero rispetto alla capienza, con conseguenti problemi per i residenti e anche per i giornalisti impegnati a documentare e fare sapere ciò che accadeva (vedi qui). Mentre il sovraffollamento di migranti nella piccola isola si è ridotta, rimangono le difficoltà per i giornalisti, speso tenuti a distanza dalle forze dell’ordine e considerati propalatori di un’immagine dei luoghi di sbarco turisticamente poco invitante.
Ne abbiamo parlato con il giornalista Sergio Scandura, inviato di Radio Radicale, al quale, il 26 agosto 2023, nel porto di Catania, le forze dell’ordine, in applicazione di divieti imposti dalla Prefettura (vedi qui), hanno impedito di avvicinarsi alle navi dalle quali stavano sbarcando i migranti. Un modo di ostacolare il lavoro di cronaca che il giornalista criticò la sera stessa, ospite della trasmissione di La7 “In onda”.
“Sabato 26 agosto – spiega – ero a Catania per documentare gli sbarchi e le forze dell’ordine mi hanno impedito di avvicinarmi alle navi. Non ho potuto intervistare né i migranti né gli operatori delle ong, non ho potuto neanche avvicinarmi per fare foto e osservare la situazione. Mi è stato impedito di accedere all’area di sbarco” (vedi qui).
E ora, gli chiediamo, com’è la situazione?
“E’ peggiorata. Le operazioni di soccorso- spiega Sergio Scandura – ormai vengono trattate come segreto di stato. I giornalisti non possono avvicinarsi né fare domande. Ultimamente anche gli operatori delle ONG hanno ridotto i contatti diretti con la stampa. Preferiscono comunicare con i social. Inoltre la Guardia costiera non fornisce più informazioni sulle operazioni fatte Qualcosa è cambiando a Lampedusa da pochi giorni, perché i numeri altissimi degli sbarchi rendevano impossibile anche il lavoro delle forze dell’ordine, anche tenere lontani i giornalisti dai migranti”.
Sergio Scandura si occupa da anni del tema dei migranti e già nel 2017 aveva lanciato l’allarme con un appello pubblico firmato anche da diversi colleghi tra cui Nello Scavo, Angela Caponnetto, Francesca Mannocchi e Niccolò Zancan. Nell’appello scriveva: “Benché i cronisti siano in possesso di accrediti dalle varie Prefetture di competenza, i giornalisti vengono tenuti a debita distanza sui moli. Impossibile dunque documentare da vicino o raccogliere testimonianze dirette del dramma” (leggi qui). GB
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