Sanzione AGCM a editore del “Salvagente” rischia di censurare la rivista
L’infrazione riguarda un’ iniziativa commerciale che usa il nome del mensile di notizie ai consumatori e strumentalizzerebbe le inchieste sui prodotti in vendita
OSSIGENO 27 settembre – Una sanzione amministrativa di 25.000 € per “condotta commerciale scorretta” inflitta il 1 febbraio 2022 dall’ AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) alla società Editoriale Novanta srl, iscritta al registro del consumo ed editrice della rivista giornalistica “Il Salvagente” ha suscitato alcune preoccupazioni.
Il provvedimento dell’Autorità infatti indica come “inequivocabilmente” concorrente alle pratiche commerciali sanzionate lo sfruttamento a fini commerciali, da parte della società editrice, della notorietà della rivista e della fiducia in essa riposta dai consumatori. Il testo del provvedimento descrive in tono ambiguo, come una “indagine suscettibile di orientare le scelte dei consumatori“, una legittima attività giornalistica svolta dalla rivista “Il Salvagente”, che notoriamente è una pubblicazione periodica che fornisce informazioni giornalistiche e consigli ai consumatori sulla qualità dei prodotti in commercio, basandosi su pareri di esperti, test e analisi ad hoc effettuati sui prodotti in vendita in Italia.
L’infrazione è stata contestata all’editore del Salvagente, in riferimento a una sua specifica attività puramente commerciale, in seguito alle segnalazioni di alcune società che commercializzano olio di oliva al minuto.
La contestazione riguarda la modalità, giudicata scorretta, con cui è stata presentata e attuata da Editoriale Novanta una iniziativa che prevedeva il rilascio, ad aziende commerciali che ne avessero fatto richiesta, di un bollino di qualità denominato “Certificato Il Salvagente Zero Truffe”. Contestando la sanzione, la società Editoriale Novanta ha presentato al Consiglio di Stato un ricorso motivato che è stato respinto. La vicenda è ora all’esame del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale).
Ossigeno condivide la preoccupazione dei giornalisti del Salvagente che il provvedimento sanzionatorio dell’AGCM possa mettere a rischio la loro possibilità di svolgere ancora in piena libertà e autonomia inchieste giornalistiche sui prodotti commercializzati in Italia.
In effetti, una parte della delibera rischia di mettere in discussione la legittimità dell’attività giornalistica e il diritto di informazione, di compromettere la facoltà dei giornali e dei giornalisti di pubblicare senza il consenso dei produttori notizie e indagini sui prodotti in commercio, sulla loro qualità, sull’effettivo possesso dei requisiti dichiarati e di quelli richiesti da norme e regolamenti per essere inseriti in determinate categorie commerciali più pregiate.
Ossigeno pertanto esprime solidarietà ai giornalisti del Salvagete e invita l’AGCM e i giudici che devono decidere sul ricorso dell’Editoriale Novanta srl a considerare con maggiore attenzione questo aspetto della questione.
In Italia, un paese europeo in cui vige lo stato di diritto, non è corretto equiparare l’informazione giornalistica a un’attività strumentale alla promozione commerciale e addirittura a quella sanzionabile e sanzionata.
A sollevare tali preoccupazioni è il fatto che un capoverso della delibera dell’AGCR che infligge la sanzione citi gli articoli giornalistici pubblicati sul numero di maggio 2021 de “Il Salvagente” in cui si riferiscono i risultati di un’inchiesta effettuata dalla stessa rivista, attraverso test eseguiti da laboratori specializzati, su 15 marche di olio d’oliva extravergine in vendita al minuto per verificarne il possesso effettivo dei requisiti dichiarati. Il test ha rivelato che 7 dei 15 marchi non soddisfacevano alcune condizioni necessarie per definire l’olio “extravergine”. La rivista ha illustrato i risultati dei test dopo avere informato le aziende produttrici e ha pubblicato i loro commenti e le loro giustificazioni.
La delibera dell’AGCM parla di questa attività giornalistica come di “una indagine, suscettibile di orientare le scelte dei consumatori, recante gli esiti di test comparativi condotti su oli di oliva, effettuati applicando una metodologia di analisi non trasparente con riguardo alle modalità di campionamento e non conforme alla normativa tecnica prevista per la realizzazione di test comparativi”.
Di fronte a contestazioni ambigue è bene ricordare che i giornalisti svolgono legittimamente la loro attività quando informano i lettori su possibili frodi e su altre violazioni in danno del pubblico interesse e hanno il solo vincolo etico di farlo rispettando i soggetti coinvolti e la verità che risulta da un’attenta verifica dei fatti. ASP
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