S. Giovanni in Persiceto. Assolto in appello Carlo D’Adamo per articoli su rifiuti tossici
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di Oreste Vighi – A sette anni dai fatti e dopo la condanna in primo grado – Il pm aveva chiesto 8 mesi di reclusione senza condizionale e risarcimento danni
OSSIGENO 6 maggio 2021 – Il 1 aprile 2021 il blogger Carlo D’Adamo, difeso dall’Avv. Andrea Di Pietro, coordinatore dell’Ufficio Assistenza Legale di Ossigeno, è stato assolto dalla Corte di Appello di Bologna in relazione al processo penale che lo vedeva accusato di diffamazione aggravata nei confronti del noto imprenditore emiliano Luca Razzaboni per due articoli, pubblicati su Controcorrente.Globalist.it , sullo smaltimento dei rifiuti nell’area di San Giovanni in Persiceto (Bologna). E’ stata assolta anche Roberta Sangiorgi, processata con accuse analoghe per articoli sulla stessa vicenda.
IL PRIMO GRADO – Il 24 febbraio 2020 il primo grado di giudizio presso il Tribunale di Bologna aveva lasciato l’amaro in bocca. Si era infatti concluso con una sentenza che, in relazione a uno degli articoli, aveva assolto Carlo D’Adamo, ma anche con la condanna per il secondo articolo contestato nel capo di imputazione: 10.000 euro di multa, pagamento delle spese legali e risarcimento del danno. Il Pubblico Ministero aveva chiesto anche la sua condanna a 8 mesi di reclusione senza la sospensione condizionale della pena.
L’APPELLO – Carlo D’Adamo, assistito dall’’avvocato Andrea Di Pietro, ha presentato appello contro quella sentenza e il primo aprile 2021 è arrivata l’attesa e gradita notizia della completa assoluzione e della conseguente revoca di tutte le statuizioni civili che il Tribunale di primo grado di Bologna aveva emesso in favore dell’imprenditore Luca Razzaboni.
GLI ARTICOLI – Gli articoli incriminati riferiscono la vicenda dei fanghi tossici stoccati a San Giovanni in Persiceto (vicino Bologna), Erano stati pubblicati ad ottobre 2014 da Controcorrente.Globalist.it
IL CONTESTO – La vicenda, come ha ricordato alla Corte di Appello il difensore del blogger, era tornata di attualità ad ottobre 2014 in quanto, come sottolineato nell’articolo, la Corte di Giustizia Europea, il 9 settembre 2014 (quindi solo un mese prima dell’articolo) aveva inflitto all’Italia una multa di 40 milioni di euro, la più alta dal 1992, per non aver sorvegliato correttamente le gravi conseguenze ambientali e sanitarie determinatesi in ragione di situazioni di illegalità nello sversamento di rifiuti tossici in 196 discariche sparse su tutto il territorio nazionale, tra cui l’Area Razzaboni, sita in San Giovanni in Persiceto.
L’articolo giornalistico, quindi, raccontava le vicende dell’inquinamento e delle relative conseguenze giudiziarie, dal 2001 fino ai giorni nostri, e le relazioni tra l’amministrazione comunale e l’imprenditore emiliano, sfociate in un vero e proprio braccio di ferro per obbligare l’imprenditore a bonificare l’area inquinata. Una battaglia legale e amministrativa durata 15 anni e ben raccontata da Carlo D’Adamo all’indomani della maxi multa inflitta dalle istituzioni europee nel 2014.
DIRITTO DI CRITICA – La Corte di Appello di Bologna, riconoscendo le ragioni del blogger, ha sancito che i suoi articoli erano perfettamente legittimi sotto il profilo del diritto di cronaca e di critica, in quanto si caricavano dell’onere di raccontare all’opinione pubblica una vicenda grave e ormai dimenticata, iniziata nel 2001, che coinvolgeva e continua a coinvolgere tematiche inerenti alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, intesi come beni giuridici appartenenti alla collettività e costituzionalmente protetti. OV
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