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Roma. Troupe e cronisti aggrediti dopo 31 arresti Casamonica

La mattina del 17 luglio 2018, a Roma, in una grande operazione di polizia, sono stati arrestati oltre trenta esponenti del clan criminale Casamonica, con l’accusa di traffico di droga, estorsione e usura e altri reati eseguiti con l’aggravante del metodo mafioso. L’operazione ha impegnato 250 carabinieri e un elicottero (leggi). Due giornalisti e due video operatori si sono recati nella zona della città in cui risiedono la maggior parte degli arrestati, per realizzare servizi di cronaca. Giornalisti e cameraman sono stati accolti con insulti, minacce e il lancio di oggetti. L’aggressione è avvenuta a Roma, in vicolo di Porta Furba ed è stata filmata dall’operatore della Rai (Guarda il servizio dell’aggressione) e da Repubblica (Guarda il video di Repubblica)

Gli aggrediti sono i giornalisti Floriana Bulfon di Repubblica e Giorgio Giacovazzo del Tg2 Rai, e gli operatori Alessandro Balsamino e Matteo Ceccoro. Alcuni componenti del clan Casamonica li hanno aggrediti, insultati, minacciati e hanno lanciato contro di loro vari oggetti, fra cui scope e bastoni danneggiando le apparecchiature della troupe Rai.

I giornalisti raccontano di essere arrivati mentre erano in corso le perquisizioni nelle abitazioni degli arrestati, ma di essere rimasti sulla strada pubblica. Quando i carabinieri sono andati via, è iniziata l’aggressione contro di loro.

Prima dei ragazzi, poi alcune donne, hanno cominciato a urlare ai giornalisti di andarsene. Poi sono passati agli insulti e hanno cominciato a lanciare contro di loro tutto quello che trovavano. Alcuni si sono scagliati contro la telecamera dell’operatore del Tg2, danneggiandola. Altri hanno tentato di danneggiare lo strumento che gli operatori portano come uno zaino e serve a trasmettere in studio le immagini filmate. In un primo tempo, gli aggressori si erano impossessati delle schede di trasmissione che però Giacovazzo è riuscito a recuperare.

“La cosa che più mi preoccupa – ha detto il giornalista del Tg2 a Ossigeno – è vedere queste organizzazioni criminali che in determinati territori del nostro Stato si comportano come se fossero loro a dettare legge, e lo fanno evidentemente in virtù di alleanze con poteri occulti.  Questo non possiamo permetterlo”.

SOLIDARIETA’ – Ai giornalisti è stata espressa solidarietà da Fnsi, Odg, Usigrai, dai cdr delle testate dei giornalisti coinvolti. Il 19 luglio presso la sede della Fnsi di Corso Vittorio Emanuele a Roma, si è tenuta una conferenza stampa a cui hanno partecipato i giornalisti aggrediti, il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, il segretario Raffaele Lorusso, la cronista di Repubblica, Federica Angeli, che vive sotto scorta; il segretario Usigrai Vittorio di Trapani. La Fnsi ha dichiarato la disponibilità a costituirsi parte civile in un eventuale processo.

Floriana Bulfon, che da tempo segue le vicende dei Casamonica, ha raccontato che una delle ultime volte che si era recata in quel vicolo per raccogliere notizie, le avevano detto: “smettila di scrivere senza chiedere il permesso”.

In sala, c’erano, fra gli altri, la presidente dell’Odg Lazio, Paola Spadari, il segretario dell’Odg Nazionale Guido d’Ubaldo; i rappresentanti delle associazioni regionali della stampa; gli avvocati che con la Fnsi collaborano nei procedimenti per la difesa dei cronisti minacciati e nelle costituzioni di parte civile; c’erano le associazioni di categoria a difesa della libertà di stampa (Ossigeno per l’Informazione, Articolo21, No Bavaglio, Giulia Giornaliste); c’erano esponenti di Libera e di #NOI, un’associazione di cittadini di Ostia che farà il suo debutto la prossima domenica e che nasce per fare “scorta civica” a Federica Angeli.

Tutti i presenti hanno ribadito la volontà collettiva di fare fronte comune nella lotta alle minacce e nella battaglia per la legalità. Lorusso ha inoltre detto pubblicamente che il sindacato ha scritto una lettera al prefetto Nicolò D’Angelo, nuovo responsabile del Coordinamento per la sicurezza dei giornalisti del ministero dell’Interno, per riprendere l’attività iniziata nella precedente legislatura.

RDM

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