Querele. Furbetti del cartellino a Collesano querelarono cronista. Tribunale assolve
Giuseppe Spallino aveva riportato il nome di una donna indagata con l’accusa di timbrare al posto della figlia dipendente comunale
OSSIGENO 22 ottobre 2024 – Nell’udienza del 1° ottobre presso il Tribunale di Messina, la giudice monocratica Catia Bagnato ha assolto con formula piena, perché il fatto non sussiste, il giornalista Giuseppe Spallino e il direttore del ‘Giornale di Sicilia’ Marco Romano, dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa, querelati per un articolo pubblicato sul quotidiano, ad aprile 2019, dal titolo “Da Castelbuono a Collesano. Tutti i furbetti del cartellino”. L’Odg siciliano ha ricostruito la vicenda e gli ha dato solidarietà (leggi).
LA QUERELA – L’articolo a firma di Giuseppe Spallino, riguardava una inchiesta della Procura di Termini Imerese, condotta dai Carabinieri della compagnia di Cefalù, in raccordo con le Stazioni di Castelbuono e Collesano, sull’assenteismo di numerosi dipendenti comunali. Fra gli indagati i carabinieri avevano segnalato una donna, la cui figlia, dipendente del Comune, era stata rinviata a giudizio. La madre, che non è una dipendente del Comune, era accusata di aver timbrato il cartellino al posto della figlia, che così risultava presente sul posto di lavoro. Il nome della donna era stato riportato nella informativa redatta dalla stazione dei carabinieri di Collesano.
La donna si era ritenuta diffamata, e aveva querelato l’autore dell’articolo e il giornale.
L’ASSOLUZIONE – A dicembre 2021 Spallino e Romano furono condannati con un decreto penale dal Tribunale di Messina (rispettivamente a multe di 1500 e 1000 euro), con questa procedura che non consente la facoltà di difendersi facendo valere le proprie ragioni. Perciò si opposero alla condanna e fu aperto il processo. Nell’ultima udienza, il 1° ottobre 2024, la giudice ha deciso l’assoluzione dei due imputati, su richiesta del pm. Secondo la sua valutazione, il giornalista si era limitato a riportare una sintesi della comunicazione della notizia di reato, fra l’altro rinunciando a dare notizia della richiesta di arrestare gli indagati. Avevano scritto senza enfasi una notizia di cronaca, rispettando i canonici criteri di verità, continenza e pertinenza.
Giuseppe Spallino è stato difeso dall’avvocato Gioacchino Genchi; Marco Romano è stato difeso dagli avvocati Gioacchino e Alberto Sbacchi.
IL CRONISTA – “È una sentenza importante che garantisce e tutela il diritto di cronaca per chi, come me, opera sul campo – dice Giuseppe Spallino a Ossigeno -. Ringrazio il mio avvocato che mi è stato vicino sin dall’inizio di questa brutta vicenda, con un ardore che va al di là del dovere morale e professionale”.
Giuseppe Spallino è stato più volte vittima di minacce, aggressioni e querele pretestuose, delle quali Ossigeno ha dato notizia. Per uno di questi procedimenti, Ossigeno, in collaborazione con Media Defence, gli ha concesso un bonus per supportarlo nelle spese legali sostenute (leggi). LT
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