Querele. 8 mesi a Coviello di Vicenzapiù
Era stato querelato da Gianni Zonin e Giuseppe Zigliotto per due articoli del 2017 sul crak della BPV – Il commento di Ossigeno
Il 12 luglio 2019 il Gip del tribunale di Vicenza ha condannato per diffamazione, con rito abbreviato, il giornalista Giovanni Coviello, direttore di VicenzaPiù. La pena inflitta a Coviello è di 8 mesi di reclusione più il pagamento di duemilacinquecento euro per ogni querelante.
La notizia è stata diffusa dallo stesso Coviello in un articolo pubblicato su Vicenzapiù. (leggi) Intanto, in attesa delle motivazioni della sentenza, il giornalista ha annunciato di aver già dato mandato al suo avvocato di presentare opposizione.
Coviello era stato querelato da Gianni Zonin, ex presidente di banca Popolare di Vicenza, e Giuseppe Zigliotto, ex consigliere, per due suoi articoli pubblicati nel 2017. Nei testi si riportavano virgolettate le ipotesi avanzate dalla Guardia di Finanza di Vicenza – nell’ambito dell’inchiesta sul crac della Banca Popolare di Vicenza – secondo le quali i due querelanti si sarebbero appropriati, in maniera dubbia, di beni di valore della Fondazione Roi.
Il commento di Ossigeno
La condanna di Giovanni Coviello a 8 mesi di carcere per diffamazione a mezzo stampa – ha dichiarato il direttore di Ossigeno, Alberto Spampinato – è certamente ingiusta e sproporzionata e ha un effetto raggelante e intimidatorio sull’intera categoria dei giornalisti. E’ vero che la legge consente condanne di questo tipo. Ma è anche vero che nella scorsa legislatura, come in quelle precedenti, il Parlamento italiano, spinto da ripetuti richiami delle istituzioni internazionali che sottolineano l’effetto deleterio su chi raccoglie e diffonde infrmazioni di ubblico interesse, ha discusso lungamente ma invano una legge per abolire la pena del carcere per il reato diffamazione, che avrebbe lasciato ai giudici la possibilità di infliggere soltanto la multa. I due rami del Parlamento avevano approvato concordemente questo singolo punto, ma non il testo complessivo della legge che pertanto non è entrata in vigire. Inoltre è vero che queste condanne di solito non resistono in caso di ricorso alla Corte Europea dei Diriti dell’Uomo. Perciò Ossigeno si augura che in appello la condanna possa essere riformata e che Giovanni Coviello possa essere assolto riconoscendogli il legittimo esercizio del diritto di critica e di cronaca su una vicenda di grande interesse pubblico. RDM
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