Puglia. “Non leggete ‘La Voce di Manduria’”, scrivono su Fb gli amici del sindaco
Questo articolo è disponibile anche in:
Solidarietà di Ossigeno al notiziario online più letto della provincia di Taranto di fronte all’ostracismo degli amministratori criticati in alcuni articoli di cronaca
OSSIGENO 31 luglio 2021 – Per il sindaco e altri esponenti dell’amministrazione comunale di Manduria, grosso centro in provincia di Taranto, questo giornale ha passato il segno e bisogna togliergli il sostegno dei lettori e degli inserzionisti. Perciò hanno creato il gruppo Facebook denominato «Vuoi bene a Manduria? Non seguire più La Voce di Manduria» (guarda). Attraverso questo gruppo social invitano gli utenti a boicottare la testata giornalistica web di cui è direttore il giornalista Nazareno Dinoi. Ma che cosa ha fatto La Voce di Manduria per suscitare tanta riprovazione? Ha criticato il comportamento degli amministratori comunali durante l’emergenza sanitaria determinata dai contagi per il Covid. Il sindaco Gregorio Pecoraro e la sua maggioranza non hanno gradito gli articoli che li hanno indicati “furbetti del vaccino” poiché avrebbero saltato la fila rispetto agli aventi diritto.
“Così il Palazzo cerca di reprimere e togliere l’ossigeno (la pubblicità) alla stampa libera (e fastidiosa)”, ha dichiarato a Ossigeno il direttore Nazareno Dinoi, sottolineando che l’appello del sindaco e dei suoi amici è rivolto anche e soprattutto a chi piazza le proprie inserzioni su questo giornale online, il più seguito della provincia di Taranto per le notizie locali, secondo le rilevazioni di Similarweb, la piattaforma che misura il gradimento degli utenti della rete.
OSSIGENO già in passato ha riferito altri ingiustificabili attacchi a questo notiziario (vedi qui e qui ).Oggi esprime solidarietà a Nazareno Dinoi e ai suoi collaboratori e invita gli amministratori di Manduria e i loro amici a rispettare chi esercita legittimamente il diritto di informazione e di critica nell’interesse dei cittadini.
L’ANTEFATTO – Alla base della presa di posizione della maggioranza comunale, composta da Verdi-Grillini ed ex Pd – racconta il direttore – c’è l’inchiesta del giornale sui furbetti del vaccino di fine aprile 2021 (leggi qui e qui). ‘La Voce di Manduria’ aveva riportato che fra i vaccinati anzitempo c’erano il sindaco Gregorio Pecoraro, il presidente del consiglio comunale con la moglie ed altri componenti del suo staff. Al gruppo Facebook creato dopo l’uscita degli articoli e attualmente composto da 87 iscritti, hanno aderito il portavoce e social media manager del sindaco, il capo del suo staff, assessori, consiglieri, candidati non eletti, una avvocatessa, un dipendente comunale e altri.
Alla ‘Voce di Manduria’ è giunta la solidarietà di cittadini e lettori, che hanno condannato l’iniziativa. Qualche amministratore che inizialmente faceva parte dei boicottatori social, ha lasciato il gruppo e si è scusato con il direttore Dinoi.
ARCHIVIATA UNA QUERELA – Questo attacco non è il primo che Nazareno Dinoi e il suo giornale subiscono dal Palazzo di città. Il 22 giugno 2021 il gip del Tribunale di Taranto Francesco Maccagnano ha archiviato definitivamente la querela dell’ex sindaco Paolo Tommasino (che guidava una coalizione di centrodestra) nei confronti del direttore e della giornalista Monica Rossi, accusati di averlo diffamato. L’archiviazione era stata chiesta dal p.m., ma l’ex sindaco si era opposto. La querela era scaturita da un articolo di febbraio 2017 di Monica Rossi sul progetto della moglie dell’ex sindaco, Grazia Di Lauro, di realizzare uno stabilimento balneare su un tratto di spiaggia. Il gip ha archiviato il procedimento perché ‘la realizzazione di uno stabilimento balneare (…) in una località (…) di particolare pregio paesaggistico, può ben costituire oggetto di interesse pubblico (…) Alcun favoritismo a nome del Tommasino o di sua moglie è stato adombrato dalla giornalista la quale…non ha evocato solo il progetto imprenditoriale di Maria Grazia Di Lauro, ma anche [altre] analoghe iniziative…’. Mantenendo sempre la continenza del linguaggio, ‘l’impianto argomentativo dell’articolo…non appare…calunnioso, bensì è il portato di una personale rielaborazione di elementi di fatto e di elementi di diritto’.
I GIORNALISTI – “Tentativi di bavaglio e denunce-querele da parte dei cosiddetti poteri forti ne ho affrontati tanti” – ha detto Nazareno Dinoi ad Ossigeno – L’articolo di Monica Rossi riportava la cronaca dell’iter amministrativo di una pratica per la concessione di un’area demaniale ricadente in una riserva con vincoli. Ha richiamato la nostra attenzione il fatto che la richiedente era la moglie del sindaco in carica”. Monica Rossi esprime grande sollievo per questa archiviazione. “Scrivo da anni per le testate nazionali. Non mi era mai capitato di essere chiamata in causa in questo modo per aver raccontato i fatti. Io cerco sempre di essere obiettiva e accurata in ciò che scrivo perché penso che dire semplicemente la verità sia la cosa migliore. Ma vedo che a qualcuno non piace che io racconti i fatti per come sono”. LT
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!