Pubblicò buste paga della Brioni. Assolto cronista difeso da Ossigeno
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Dimostrò che i dirigenti della Brioni ricevevano premi di produzione mentre l’azienda annunciava numerosi licenziamenti
OSSIGENO 2 dicembre 2022 – Mauro D’Agostino non violò la legge pubblicando nel 2017 le buste paga dei dirigenti dello stabilimento produttivo della Brioni per dimostrare che la crisi finanziaria dell’azienda rischiava di colpire i dipendenti ma teneva indenni i piani alti.
Lo ha stabilito il Tribunale Penale di Pescara in composizione monocratica, Giudice Dr. Marino, che il 30 novembre 2022 ha assolto il cronista Mauro D’Agostino, difeso in giudizio dall’Avv. Andrea Di Pietro, coordinatore dell’Ufficio di Assistenza Legala e di Ossigeno.
Ossigeno fiero di aver sostenuto le spese legali per la difesa di Mauro D’Agostino con la collaborazione di Media Defence, la ONG inglese che da 7 anni finanzia le attività di assistenza legale gratuita di Ossigeno in favore dei giornalisti che rischiano in proprio in quanto privi di manleva da parte del loro editore.
D’Agostino era accusato di illecito trattamento dei dati personali (art. 167 T.U. Privacy) e rivelazione del contenuto di documenti segreti (art. 621 codice penale) per aver pubblicato il 7 giugno 2017, oscurando le generalità dei soggetti, le buste paga dei dirigenti della società che produce gli abiti Brioni.
Dalle buste paga emergevano sostanziosi “premi di produzione” a fronte di un significativo calo del fatturato e con la seria prospettiva di numerosi licenziamenti del personale Brioni.
La sentenza giunge all’esito di un processo lungo e faticoso che alla fine ha visto il cronista andare assolto da entrambe le accuse. Le motivazioni della sentenza saranno depositate tra 15 giorni.
LA VICENDA – Quello della Brioni, azienda con base a Penne in Abruzzo, è stato per decenni un marchio simbolo dell’eccellenza italiana di fama mondiale nel settore dell’abbigliamento maschile. Da una decina di anni l’azienda è stata acquisita da Kering, il gruppo internazionale che opera nel settore del lusso con sede a Parigi.
IL PROCESSO – Il 17 novembre 2017 la polizia giudiziaria di Catania, su disposizione del Tribunale de L’Aquila, effettuò il sequestro preventivo di sette file riproducenti buste paga di dirigenti delle aziende Brioni S.p.A. e Roman Style S.p.A.
I file erano stati allegati a un articolo firmato da Mauro D’Agostino, collaboratore del giornale online corrierequotidiano.it pubblicato il 7 giugno 2017. Un mese prima del sequestro dei file, il 17 ottobre, i carabinieri di Collecorvino (Pescara) avevano notificato a Mauro D’Agostino l’apertura di un’indagine a suo carico per diffamazione, a seguito di una querela dell’azienda.
L’Ufficio di Assistenza Legale Gratuita di Ossigeno ha assunto la difesa di Mauro D’Agostino, abbandonato dal suo editore.
Le aziende avevano intimato al giornale la rimozione dell’articolo già il giorno dopo la pubblicazione dell’articolo, definendolo lesivo dell’immagine della società e dannoso per i rapporti commerciali.
L’INCHIESTA SUI LICENZIAMENTI – Mauro D’Agostino aveva pubblicato quell’articolo nel quadro di un’inchiesta a puntate che il corrierequotidiano.it ha ospitato fra il 10 marzo e il 19 giugno 2017.
Secondo la prospettazione dell’autore dell’articolo, dai file sequestrati emergeva che alcuni importanti dirigenti Brioni avevano beneficiato di premi di produzione mentre il fatturato della società scendeva progressivamente.
GRAZIE A OSSIGENO – L’ex direttore del corrierequotidiano.it. Silvio Aparo e il cronista Mauro D’Agostino hanno così commentato la sentenza: “Siamo orgogliosi e incredibilmente felici di avere incrociato lungo la nostra strada una organizzazione a difesa dei giornalisti come Ossigeno per l’Informazione, con lo straordinario lavoro di difesa legale condotto dall’Avvocato Andrea Di Pietro. Vogliamo che si sappia e che si riconosca loro il merito, prima d’ogni cosa, di aver ridato dignità a persone, prima ancora che giornalisti, che hanno svolto con passione e professionalità il loro lavoro per il bene comune. Ma lo vogliamo manifestare apertamente anche per tutti quei colleghi di piccole testate o che operano in solitudine e possono e potranno trovarsi nella nostra stessa condizione di disagio. Insieme è possibile combattere per una Stampa capace di raccontare la verità dei fatti. Insieme si può sperare in un giornalismo libero, indipendente e non sottomesso”
Oreste Vighi
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