Pomezia. Giulia Cerino querelata per interviste su incidente stradale
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Denunciata dal conducente di un’auto schiantatasi contro un albero causando la morte di una ragazza. Tornavano dalla discoteca. Sarà assistita da Ossigeno
Il 13 settembre 2017 la giornalista Giulia Cerino, attualmente inviata della trasmissione Piazzapulita di La7, ha scoperto di essere sotto processo, a Velletri, con l’accusa di aver diffamato un giovane di Pomezia in un servizio televisivo in cui ha ricostruito la morte di una ventunenne, Federica Monti, in un incidente stradale avvenuto nel 2012 mentre era a bordo dell’auto guidata da lui. Il servizio è andato in onda l’11 giugno 2015 durante la puntata di Announo, trasmissione di La7 prodotta dalla società Zerostudios che fa capo a Michele Santoro. Ossigeno ha deciso di dare assistenza legale gratuita alla giornalista dopo che l’editore e il produttore della trasmissione hanno rifiutato la richiesta di farsi carico delle spese legali.
IL SERVIZIO CONTESTATO – Il servizio televisivo di Giulia Cerino fa riferimento alla tragica morte della ragazza avvenuta durante il viaggio di ritorno in auto dopo una serata in discoteca, a causa di un tragico incidente stradale, dello stato di ebbrezza del conducente, dello schianto dell’auto contro un pino. Il servizio richiama i termini dell’incidente per raccoglie i commenti di alcuni giovani di Pomezia sulla adeguatezza della pena inflitta al conducente (un anno e dieci mesi di reclusione con la sospensione condizionale). Il servizio contiene anche una dichiarazione del padre della ragazza, che lamenta la poca solidarietà avuta dalla comunità e definisce inadeguata la sanzione penale inflitta. Il servizio giornalistico evidenzia l’inadeguatezza delle sanzioni previste per incidenti con conseguenze fatali: una questione molto dibattuta negli anni scorsi fino a quando, nel 2016, è stato introdotto il reato di omicidio stradale.
IL QUADRO GIUDIZIARIO – Il querelante è il conducente dell’auto che ritiene la sua reputazione ingiustamente danneggiata da quella ricostruzione dei fatti, anche se essa è basata sugli accertamenti giudiziari.
Il 24 ottobre 2012, infatti, il ragazzo aveva patteggiato la pena di un anno e dieci mesi di reclusione, ottenendo la sospensione condizionale. Alla sanzione penale, sospesa, si aggiunse la sospensione della patente di guida per due anni e una sanzione amministrativa di quattrocento euro. La stessa sentenza dà conto del fatto che il conducente guidava a forte velocità ed era sotto l’effetto di sostanze alcoliche.
La giornalista è l’unica querelata e imputata per diffamazione. Né la produzione né la redazione di Announo hanno ricevuto querela e hanno respinto la richiesta di Giulia Cerino di avere assistenza legale da parte loro.
RDM
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