Perché Ossigeno assiste in giudizio Gabriele Cocchi
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Nel processo per diffamazione a mezzo stampa per gli articoli sulla presunta presenza di amianto nei locali dell’azienda municipale trasporti di La Spezia denunciata nel 2016 da un sindacalista
Ossigeno per l’Informazione ha accolto la richiesta del giornalista freelance Gabriele Cocchi di essere assistito dall’Ufficio di Assistenza Legale Gratuita dell’Osservatorio (vedi) nel processo penale che deve affrontare in conseguenza della querela per diffamazione che è stata presentata da Renato Goretta, A. D. di ATC, l’azienda municipalizzata che gestisce il servizio pubblico di trasporto nella città di La Spezia.
Gli articoli di Cocchi incriminati, denunciavano la presenza di amianto nei locali dell’azienda, una questione di interesse pubblico segnalata da alcune esternazioni del sindacalista Luca Simoni, dipendente ATC, le cui dichiarazioni erano state amplificate dal processo penale che era stato avviato (e poi è stato archiviato) a carico dell’amministratore delegato Goretta, che era accusato di lesioni colpose nei confronti di alcuni dipendenti ATC ai quali i sanitari avevano diagnosticato “Ispessimenti pleurici bilaterali compatibili con Asbestosi pleurica”.
Ossigeno ha letto gli articoli, ha valutato gli atti e ritiene che il giornalista abbia agito con professionalità e rispetto delle regole deontologiche, raccontando i fatti e commentandoli senza oltrepassare i limiti previsti dalla giurisprudenza in tema di diritto di cronaca e di critica.
Inoltre, Ossigeno considera questa vicenda processuale di valore strategico per fare comprendere come talvolta in Italia si faccia un uso strumentale delle querele per diffamazione, colpendo l’anello più debole della catena, il cronista, di solito un freelance sottopagato, costringendolo a sedersi sul banco degli imputati.
Spesso nei corsi di formazione professionale ci rivolgiamo ai giovani pubblicisti che si affacciano alla professione giornalistica consigliando loro di non avere mai timore di scrivere la verità dei fatti, perché per un giornalista raccontare la verità non è solo un diritto riconosciuto dall’ordinamento, ma è soprattutto un dovere nei confronti della collettività. Parliamo della verità giornalistica, normalmente definita comesostanzialecorrispondenza tra i fatti e la loro narrazione.
A parere di Ossigeno, Gabriele Cocchi ha subito una querela temeraria: la persona che si ritiene offesa non ha accettato critiche che avrebbe dovuto accettare per il ruolo di pubblico rilievo che svolgeva in questa vicenda; non ha accettato che Gabriele Cocchi raccontasse le sue condotte e che esse fossero commentate criticamente, anche in modo duro, dal cronista. Questo modo di vedere le cose non giustifica un’accusa di diffamazione a mezzo stampa. Perciò Ossigeno attende con fiducia l’udienza camerale fissata per venerdì 14 dicembre 2018 dinanzi al GIP di La Spezia. RED
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