Perché Mimmo Rubio è finito sotto scorta nel comune sciolto 3 volte per camorra
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Ha documentato passo passo la crescita del contagio che in poche settimane ha fatto decretare la zona rossa off limits – Più volte minacciato, dice: Mi accusano di infangare il nome della città
Le gravi intimidazioni che il giornalista Mimmo Rubio ha subito il 16 e il 19 ottobre 2020 ad Arzano, il comune di 33 mila abitanti dell’area metropolitana di Napoli in cui vive, sono alla base della decisione di garantire dal 22 ottobre 2020 la sua sicurezza personale con una scorta di quarto livello, un dispositivo di protezione attiva che prevede un’auto blindata e due agenti armati (per saperne di più leggi Molta mafia poche notizie).
Questi ultimi due episodi, ha riferito lo stesso giornalista a Ossigeno, hanno indotto il Comitato per l’ Ordine e Sicurezza pubblica di Napoli, a rafforzare le misure di tutela già predisposte nei suoi confronti nel 2018 (leggi). Mimmo Rubio, infatti, è da tempo bersaglio di intimidazioni e minacce, in quanto curatore della pagina Facebook Arzano News che da anni racconta anche le notizie più sgradite sulla vita politica e amministrativa della città, il cui consiglio comunale è stato sciolto dal Governo ben tre volte per accertate infiltrazioni della criminalità organizzata. L’ultima volta a maggio del 2019.
A ottobre, giorno dopo giorno, Mimmo Rubio ha segnalato su Arzano News l’allarmante crescita dei contagi in citta, fra i cittadini e gli immigrati isolati nell’hotspot. Ha segnalato come provvedimenti necessari quelli via via adottati dalla ASL e dalla Commissione prefettizia che amministra il Comune, di fronte al crescendo impressionante dei contagi che ha superato quota 200 ed è stato accompagnato dalle proteste pubbliche dei commercianti contrari alle restrizioni.
In questo clima il 21 ottobre il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha dichiarato Arzano “zona rossa” a causa del notevole incremento dei contagi da coronavirus. Il comune alla periferia di Napoli è stato il primo comune in Campania a subire un mini-lockdown per contenere la seconda ondata di Covid 19.
LE ULTIME MINACCE – La decisione, che era nell’aria già da giorni, è stata accolta con molte proteste preventive di commercianti e abitanti. Mimmo Rubio le ha raccontate puntualmente sulla sua pagina d’informazione; ha descritto gli umori, ha analizzato lo sviluppo rapido di un contagio diventato ingestibile. Proprio per questo motivo molti arzanesi, che si ritenevano danneggiati dal provvedimento, se la sono presa con Mimmo Rubio. “Loro mi associano ai problemi della città”, ha commentato Rubio.
IL PRIMO EPISODIO – Il primo attacco in seguito alle proteste per il mini-lockdown si è verificato 16 ottobre 2020. Il cronista è stato aggredito verbalmente nella piazza centrale di Arzano, mentre si trovava insieme alla giornalista Marilena Natale, che vive ad Aversa e vive sotto scorta dal febbraio 2017 a causa di minacce della camorra. I due cronisti stavano riprendendo l’ennesima protesta contro il mini-lockdown quando un uomo, con alle spalle già l’esperienza del carcere, come lui stesso dichiara nel video girato da Marilena Natale (guarda), insulta Rubio e ribadisce di essere disposto a farsi altri “30 anni di galera” sulla sua pelle. Sembra che l’uomo fosse infastidito perché aveva visto Mimmo Rubio parlare con il Commissario Prefettizio di Arzano, ritenuto dai manifestanti responsabile del provvedimento di chiusura della città. L’uomo ha rivolto minacce anche nei confronti di Marilena Natale che ha difeso con molta fermezza il suo collega. Il video dell’aggressione è stato pubblicato il 17 ottobre sulla pagina Facebook della giornalista, che inoltre racconta il fatto in un post e dice il nome dell’uomo, Martino Sergio. Sia Mimmo Rubio sia Marilena Natale hanno denunciato il fatto ai carabinieri.
IL SECONDO EPISODIO – La minaccia più pesante a Mimmo Rubio è arrivata tre giorni dopo, lunedì 19 ottobre 2020. Un numeroso gruppo di persone, tra i quali dei pregiudicati, si è raccolta nella piazza di Arzano e ha nuovamente protestato contro il mini lockdown. Erano in motocicletta, indossavano il casco integrale che copre il viso. Si sono fermati e hanno cominciato a inveire contro Mimmo Rubio che abita accanto al Municipio. Con cori da stadio gli hanno rivolto una sfilza di insulti. “Vigliacco”, “Non vuoi bene al tuo paese”, con chiaro riferimento alle cronache del giornalista a loro sgradite. Il giornalista si è barricato in casa e si è temuto per la sua sicurezza. (guarda)
Dopo questo episodio si sono mobilitate le organizzazioni dei giornalisti e alcuni esponenti politici per sollecitare più adeguate misure di protezione per Mimmo Rubio. Il viceministro dell’Interno, Matteo Mauri, al telefono, gli ha assicurato il suo massimo impegno. Il senatore Sandro Ruotolo, lui stesso sotto scorta da diversi anni per le minacce di morte ricevute per la sua attività giornalistica, ha chiesto l’intervento del Ministero dell’Intero per proteggere Mimmo Rubio.
IL GIORNALISTA – Mimmo Rubio ha dichiarato a Ossigeno “Qui ad Arzano mi rimproverano di essere filo-istituzionale. Dicono che faccio cattiva pubblicità alla mia città. Lo dicono per il fatto che scrivo spesso di camorra. Ritengono che io e il mio collega giornalista Giuseppe Bianco del quotidiano ‘Roma’, con i nostri articoli, abbiamo indotto la Commissione Parlamentare Antimafia a indagare sulle infiltrazioni nell’amministrazione comunale, innescando le procedure per cui poi è stato sciolto il Consiglio Comunale”.
IL COMMENTO DI MARILENA NATALE – Marilena Natale, la giornalista che ha condiviso con Mimmo Rubio il momento delle minacce del 16 ottobre 2020 nella piazza di Arzano, vive in un comune vicino. É soddisfatta per la misura protettiva adottata per il cronista e ha rilasciato a Ossigeno la seguente dichiarazione: “Ad Arzano e in tutta la Campania stiamo assistendo al suicidio dello Stato. La crisi economica non è una giustificazione. In quella protesta, oltre ai veri commercianti, c’erano esponenti della criminalità organizzata. In quella piazza quando è stato attaccato, Mimmo Rubio era accanto a me e sono intervenuta per difenderlo. É un amico, ma anche se fosse stato il mio peggior nemico, io sarei intervenuta ugualmente. Perché io posso anche non condividere il pensiero il pensiero di una persona, ma lo difenderò fino alla morte. Quel che è successo è gravissimo. Io per giorni ho continuato a ricevere attacchi e insulti dagli arzanesi sui miei canali social. Mi dispiace constatare ancora una volta, la mancanza di vera solidarietà all’interno della categoria dei giornalisti. In quella piazza, oltre a me, c’erano altri giornalisti e nessuno di loro ha mosso un dito per difendere Mimmo”. Marilena Natale a inoltre riferito Ossigeno che in seguito alle proteste anti-Covid, anche il Commissario prefettizio del Comune di Arzano è finito sotto protezione.
I PRECEDENTI ATTACCHI A RUBIO – L’Osservatorio Ossigeno si è occupato in passato delle precedenti intimidazioni subite da Mimmo Rubio (leggi). Già nel 2018 alcuni parlamentari avevano rivolto interrogazioni al Governo per chiedere la protezione di Mimmo Rubio e di Giuseppe Bianco. A seguito di questi ed altri interventi, nell’estate del 2018 i vertici dell’Arma dei Carabinieri avevano avuto un incontro con i due cronisti e il Prefetto di Napoli aveva disposto misure di vigilanza per tutelare la loro sicurezza.
RDM
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