Palermo. Rosario Crocetta poteva licenziarli ma non doveva diffamarli. Condannato
I giornalisti Stanislao Lauricina e Wladimir Pantaleone hanno vinto la causa intentata contro l’ex presidente della Regione Siciliana e avranno un risarcimento
OSSIGENO 15 maggio 2021 – Il Tribunale di Palermo, sezione terza civile, il 31 marzo 2021 ha condannato l’ex presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta a risarcire i giornalisti Stanislao Lauricina e Wladimir Pantaleone, ex dipendenti dell’ufficio stampa della Regione Sicilia, che lo avevano citato in giudizio per danni per i ripetuti commenti pubblici offensivi sul loro operato. Insieme ad altri giornalisti, nel 2013, durante la presidenza Crocetta, i due giornalisti furono licenziati e su di loro il presidente espresse giudizi che il tribunale ha ritenuto diffamatori. Perciò Rosario Crocetta dovrà versare a ciascuno di loro un risarcimento di 15 mila euro più 7.534,53 euro di spese legali.
Arrivato alla guida della Regione Siciliana, Rosario Crocetta decise di licenziare i dipendenti dell’ufficio stampa della Regione, costituito anni prima, durante la presidenza del suo predecessore Totò Cuffaro, a cui si opponeva radicalmente. Rosario Crocetta decise di licenziare i giornalisti e lo fece. Ma non si accontentò di questo. In diverse occasioni pubbliche parlò dei dipendenti dell’ufficio stampa in termini che i giudici hanno ritenuto diffamatori.
LE ACCUSE – Nella sentenza del giudice Monica Montante sono riportati alcune dichiarazioni virgolettate di Rosario Crocetta, pubblicate su varie testate nazionali o fatte in trasmissioni televisive: Eccone alcune: «C’erano giornalisti che facevano 15 comunicati all’anno, io ne faccio 15 al giorno». «Quelli lì sono alla base di molti guai che ho. Molti giornali del nord vengono informati in modo sbagliato da questi vendicatori».
IL CLIMA – I giornalisti licenziati fecero ricorso contro il licenziamento, ma persero la causa. Alcuni di loro querelano il presidente della Regione per diffamazione. «Eravamo trattati come appestati – racconta Stanislao Lauricina a Ossigeno -. Il nostro licenziamento era usato come bandiera di efficienza e risparmio per la Regione, si parlava di noi in questi termini in ogni intervista».
LA SENTENZA – I giudici di Palermo hanno riscontrato che le parole di Rosario Crocetta contro i giornalisti licenziati hanno avuto «una valenza certamente lesiva della reputazione personale e professionale di costoro, concretandosi in un addebito di pressoché nulla produttività connessa all’attività lavorativa dai medesimi volta in contrasto con i dati, del tutto diversi, in possesso della stessa amministrazione regionale». GB
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