Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

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Ossigeno parte civile nel processo per molestie in diretta tv a Greta Beccaglia

Questo articolo è disponibile anche in: Inglese

Il caso di Empoli ha fatto sensazione – Oltre alla giornalista ha danneggiato l’Osservatorio che difende l’esercizio del diritto di informazione 

OSSIGENO 28 luglio 2022 – Ossigeno per l’Informazione si costituirà parte civile a fianco della giornalista fiorentina Greta Beccaglia, nel processo penale all’uomo che, il 27 novembre 2021, a Empoli (Firenze), la molestò palpeggiandola mentre lei, in diretta televisiva con l’emittente ToscanaTv, commentava l’esito della partita di calcio Empoli – Fiorentina appena giocata per il campionato di Serie A. (leggi)

Dopo il triste episodio, Ossigeno aveva già espresso comprensione e solidarietà alla cronista, l’aveva incoraggiata a denunciare il molestatore e le aveva messo a disposizione i servizi e la competenza dell’Ufficio di Assistenza Legale Gratuita di Ossigeno, per difendere la sua dignità di donna e di giornalista intenta a svolgere il suo lavoro, con l’assistenza di un avvocato, com’è opportuno fare in circostanze come questa sia nell’interesse personale che di tutte le giornaliste. Le molestie a una giornalista doverosamente impegnata a svolgere il suo lavoro, che esercita un’attività di interesse pubblico tutelata dalla Costituzione, danneggiano anche un’associazione come Ossigeno per l’Informazione che è impegnata dal suo Statuto a rimuovere i pregiudizi, gli ostacoli e i comportamenti che ostacolano il libero esercizio della libertà di stampa, tanto più di fronte ad atteggiamenti sessisti a danno di donne. Ossigeno è già stato ammesso a difendere questi valori in altri processi. Lo farà anche a Firenze affiancando Greta Beccaglia, che ha deciso di costituirsi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Leonardo Masi.

Di fronte a molestie così evidenti e conclamate non ci si può limitare a rilasciare a caldo dichiarazioni di indignazione, appena appresa la notizia. E’ necessario difendere il diritto di informazione e la dignità dei cronisti anche in sede legale.

Non è consentito palpeggiare una donna al lavoro (tantomeno una giornalista) come un oggetto sessuale a disposizione: ma è questo che è avvenuto la sera di sabato 27 novembre 2021 ed è ciò che i telespettatori hanno visto in diretta sul loro schermo. Dopo la pacca sul sedere del primo molestatore, altri due hanno palpeggiato ancora più disinvoltamente il corpo dell’inviata che ha mantenuto un contegno professionale, riuscendo a dominare la paura fino all’interruzione anticipata del collegamento.

L’OCCHIO DELLA TELECAMERA – Le immagini di queste molestie sono apparse in tv e sono diventate virali sul web. E’ molto raro che le violenze sessiste consumate contro le giornaliste durante lo svolgimento del loro lavoro siano portate alla ribalta, in primo piano, siano messe sotto i riflettori. In molti casi passano sotto silenzio, perché le vittime hanno paura, provano vergogna, temono di non essere credute, di doversi scontrare con chi difende i molestatori o minimizza le loro gesta. Per questo molte violenze non vengono neppure denunciate, per questo molte vittime rinunciano a comparire nel processo. L’episodio di Empoli videoregistrato è atipico. Mette tutti davanti a fatti difficili da negare. Fa riflettere su cosa bisognerebbe fare di più per prevenire e punire queste violenze, porta a chiedersi quale comportamento devono tenere coloro che vi assistono e ne sono testimoni.

IL CONDUTTORE – Le immagini televisive hanno illuminato anche un lato del problema che di solito rimane in ombra: il comportamento dei colleghi della cronista molestata. E’ sempre adeguato? Perché a volte non lo è? Che cosa si deve dire ai colleghi della cronista che al momento in cui si verifica l’incidente e anche subito dopo non prendono chiaramente posizione, non si mostrano all’altezza della situazione? Che cosa si può fare per evitare che ciò accada?

Nel caso di Empoli il giornalista di Toscana TV che conduceva la diretta dallo studio si è espresso in un modo che a molti è apparso discutibile. “Non prendertela”, le ha detto mentre lei imbarazzatissima cercava di proseguire il suo lavoro davanti alla telecamera. Probabilmente esprimeva solo il proprio imbarazzo. Poi però, dopo il secondo palpeggiamento mostrato dalla telecamera, ha deciso di chiudere il collegamento. Secondo numerosi commentatori, ha usato un’espressione quantomeno infelice e ha avuto un tempo di reazione tardivo. Un comportamento che è stato interpretato come un’ingiustificabile minimizzazione di quanto stava accadendo. Successivamente il conduttore si è scusato. Pochi giorni dopo ha concluso il suo rapporto di lavoro con Toscana TV. Alcuni colleghi lo hanno dipinto come un persona incolpevole che ha rischiato di fare il capro espiatorio (leggi).

L’INVIATA – Greta Beccaglia ha raccontato di aver ricevuto anche altre molestie, a telecamera spenta, e che dopo la decisione di denunciare il molestatore di Empoli e di rifiutare le sue scuse ha ricevuto minacce. “Ho saputo che si è scusato ma – ha dichiarato alle agenzie – non mi interessa. Il suo è stato un gesto grave. Ha toccato il mio corpo senza averne il permesso. Per me è stato scioccante eppure sono stata fortunata perché ero in diretta davanti a una telecamera” (leggi qui).

I COMMENTI – Dopo l’episodio di Empoli, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, Giampaolo Marchini, ha affermato: “Chi era in studio, invece di condannare il gesto e il molestatore, ha invitato la collega a ‘non prendersela’. Verso di lei non è stata sentita nessuna parola di solidarietà da parte del conduttore”. L’Ordine si è detto disponibile a costituirsi parte civile al fianco di Greta Beccaglia, nonostante non risulti iscritta all’albo dei giornalisti.

Il sindacato dei giornalisti ha annunciato che si costituirà parte civile al fianco dell’inviata quando sarà processato il molestatore.

SOLIDARIETA’ a Greta Beccaglia è stata espressa subito dopo le molestie, dalle Commissioni Pari Opportunità di Fnsi e Usigrai e da GiULiA giornaliste, che hanno scritto: “Con grande professionalità, Greta Beccaglia porta avanti la diretta pur trovandosi in una sorta di girone infernale in cui continuano le molestie verbali e fisiche. Solo dopo il secondo episodio di palpeggiamento, il conduttore in studio capisce la gravità della situazione e chiude il collegamento, consentendole di reagire”.

Anche il mondo politico si è schierato dalla parte di Greta Beccaglia (leggi qui), con dichiarazioni pubbliche di Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, che ha parlato di “gesto intollerabile e odioso”, di Anna Rossomando, vicepresidente del Senato del Pd, di Maria Saeli, tesoriera di +Europa. Anche Laura Ravetto, deputata della Lega, e Laura Boldrini, ex presidente della Camera, hanno condannato l’accaduto esprimendo forte solidarietà all’inviata di Toscana TV.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella e il sindaco di Empoli Brenda Barnini hanno definito “inaccettabile” quanto accaduto e hanno auspicato l’intervento della giustizia. Intanto, il tifoso della Fiorentina, autore del gesto, è stato denunciato per violenza sessuale e ha già ricevuto un Daspo di 3 anni.

RED

(ha collaborato Laura Turriziani)

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