Questo episodio rientra tra le violazioni verificate da Ossigeno per l'Informazione

Violazioni verificate

Ossigeno ha accertato altre 8 minacce – 15 ottobre 2018

Questo articolo è disponibile anche in: Inglese

Ne sono vittime i giornalisti Angela Camuso e due operatori (Lazio), Federica Angeli (Lazio), Claudio Taverna (Trentino Alto Adige), Federico Gervasoni (Piemonte) (2 volte), Giuseppe Crimaldi (Campania). Dal 1 gennaio al 13 ottobre 2018 Ossigeno ha accertato e documentato 221 ingiustificabili attacchi dello stesso tipo.

“Ossigeno per l’Informazione” ritiene che gli episodi di seguito descritti rappresentino ingiustificabili violazioni della libertà di espressione e di stampa. Gli otto nominativi di giornalisti e blogger colpiti direttamente sono stati aggiunti alla Tabella dei nomi delle vittime di attacchi ingiustificabili.

 

LAZIO –  Angela Camuso e due operatori
La giornalista Angela Camuso e i due video operatori che erano con lei sono stati aggrediti da un gruppo di migranti, mentre realizzavano un servizio per il programma tv Stasera Italia, talk show a cura della redazione del Tg4. L’aggressione è avvenuta il 21 settembre 2018 a Roma, nei pressi della Stazione Termini. La telecamera della troupe è stata distrutta. Il servizio è andato in onda il 25 settembre 2018 (vedi).
Approfondisci la notizia su ossigeno.info

LAZIO – Federica Angeli
Il 4 ottobre 2018, a Ostia (Roma), durante le operazioni di sgombero forzato della casa popolare occupata abusivamente da Vincenzo Spada, nipote del boss Carmine Spada, la giornalista Federica Angeli, redattrice di Repubblica, è stata insultata minacciosamente da quattro donne appartenenti alla stessa famiglia.
La scorta ha ritenuto prudente farla allontanare. “Non mi fanno paura” dice lei.
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TRENTINO ALTO ADIGE – Claudio Taverna
Il 21 settembre 2018 il tribunale di Trento ha assolto dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa il giornalista Claudio Taverna, ex direttore responsabile del quotidiano online Lavocedeltrentino.it, e il consigliere provinciale Claudio Cia. Per il giudice, “il fatto non costituisce reato”.
I due erano stati querelati nel febbraio 2017 da Livia Ferrario, dirigente generale del Dipartimento della Conoscenza della Provincia di Trento, per un articolo, pubblicato su Lavocedeltrentino. L’articolo, all’interno del quale si riportavano stralci di un comunicato del consigliere Cia, riguardava i problemi delle scuole trentine inerenti l’assegnazione delle cattedre, in seguito all’esclusione dei diplomati magistrali. Il giornalista era accusato di omesso controllo.

PIEMONTE – Federico Gervasoni
Il 30 settembre 2018 il giornalista Federico Gervasoni, collaboratore del quotidiano La Stampa, è stato insultato e minacciato su Facebook da un affiliato al gruppo neofascista Avanguardia Nazionale. “Lurido verme”, “io so chi sei”, “faccia di merda”, “ti farò male”: questi alcuni dei commenti postati sul social network a poche ore di distanza dalla pubblicazione di due articoli nei quali Gervasoni raccontava una rissa avvenuta a Brescia tra “naziskin e antagonisti”. Gli attacchi vanno avanti dallo scorso 2 agosto. Il 31 luglio Gervasoni aveva pubblicato un reportage sulla rinascita del movimento fascista. Il giornalista ha presentato tre denunce alla Questura di Brescia. Al fianco di Gervasoni si sono schierati il Comitato di redazione de La Stampa, la Fnsi, l’Associazione Stampa Subalpina e l’Odg Piemonte.

CAMPANIA – Giuseppe Crimaldi
Il 28 settembre 2018, a Napoli, il giornalista Giuseppe Crimaldi, redattore de Il Mattino,  è stato preso a calci da tre immigrati. E’ accaduto nel quartiere Vasto, dove si era recato per documentare con foto e video le tensioni tra gli immigrati che vivono in quella zona. Il cronista è stato inoltre intimidito da un agente dei vigli urbani che era presente e gli ha ordinato di cancellare il video che aveva registrato con il cellulare, quindi lo ha seguito in un negozio, dove il cronista ha trovato rifugio, continuando a insultarlo con fare minaccioso. Crimaldi non ha cancellato il video e il 9 ottobre ha denunciato i fatti ai Carabinieri di Napoli.

DB RAF

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