“Ossigeno per l’Informazione” ritiene che gli episodi di seguito descritti rappresentino ingiustificabili violazioni della libertà di espressione e di stampa. I dieci nominativi di giornalisti e blogger colpiti direttamente sono stati aggiunti alla Tabella dei nomi delle vittime di attacchi ingiustificabili.
1. ARIO GERVASUTTI, IL GAZZETTINO, PADOVA – I Carabinieri di Padova stanno ancora indagando a 360 gradi per scoprire che cosa ha spinto un ignoto attentatore a sparare cinque colpi di pistola contro l’abitazione del giornalista Ario Gervasutti, caporedattore de Il Gazzettino ed ex direttore de Il giornale di Vicenza. Sull’episodio, avvenuto a Padova, nella notte tra il 15 e il 16 luglio 2018, Gervasutti ha presentato una formale denuncia al Comando provinciale dell’Arma. Il giornalista ha detto di non sapersi spiegare l’episodio, non avendo mai ricevuto minacce. “A prescindere dal fatto che sia capitato a me – ha detto Gervasutti a Ossigeno – è un fatto grave che deve far alzare la guardia. Se fossi stato utilizzato come megafono, sarebbe un’evidente violenza nei confronti del nostro ruolo e del vivere civile”. Solidarietà è Gervasutti è stata espressa da tutto il mondo dell’informazione e dal mondo politico. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, si è impegnato a “fare chiarezza sull’accaduto”. La presidente del Senato, Casellati, ha definito l’episodio “grave”. Il 18 luglio il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, ha incontrato il giornalista nella sede del Gazzettino a Mestre (leggi).
2. CARMELO RICOTTI LA ROCCA, PRIMA TV, SCICLI (Ragusa) – Il 4 luglio 2018, a Scicli (Ragusa), il giornalista Carmelo Riccotti La Rocca è stato minacciato presso la sua abitazione da un uomo che protestava perché il giornalista aveva inserito – in un servizio andato in onda sull’emittente locale PrimaTv – il nome e la foto di sua madre. La donna compariva all’interno di un video che La Rocca aveva realizzato per raccontare l’arresto di un ex docente e magistrato, accusato di corruzione. Il giornalista riferiva il nome e mostrava la foto della signora in quanto compagna dell’uomo e persona molto conosciuta in paese in quanto Comandante della Polizia Municipale. Il figlio della comandante non ha gradito questo riferimento alla madre. Dopo aver provato insistentemente a contattare La Rocca sul cellulare si è presentato per ben due volte sotto casa del cronista e ha minacciato di picchiarlo. La prima volta La Rocca non era in casa. C’era la sua compagna che ha chiamato le forze dell’ordine. L’uomo si è ripresentato più tardi e ha inveito ancora contro Riccotti La Rocca, che ha denunciato i fatti alla Procura di Ragusa. Solidarietà al giornalista è stata espressa dall’Ordine e dal sindacato siciliano dei giornalisti.
3. MASSIMO CORSINI, LUCA DONI, PUNTORADIO, CASCINA (Pisa) – Il 4 luglio 2018 il giornalista Massimo Corsini ha trovato, nella cassetta della posta della redazione di Punto Radio, a Cascina (Pisa), un biglietto di minacce rivolte a lui e al direttore della radio, Luca Doni. “Punto radio zecca rossa è pronta la tua fossa. Doni Corsini attenti sappiamo molto di voi – belliciao”: questo il messaggio scritto al pc e senza punteggiature. Corsini ha avvertito l’editore della radio, che è anche il presidente del circolo Arci di Cascina, di cui fa parte l’emittente, e ha presentato denuncia ai carabinieri della cittadina. “Sono cose fastidiose, che creano dispiacere, ma non ci spaventano”, ha detto Corsini a Ossigeno. L’emittente si occupa di musica e informazione. Corsini ha spiegato che la testata si ispira ai valori del Circolo Arci e critica l’amministrazione leghista del Comune di Cascina. Già a febbraio dello scorso anno, i giornalisti di Radio Punto erano stati vittime di un’intimidazione, quando avevano trovato adesivi inneggianti al fascismo e al nazismo, sulle loro postazioni allo stadio. Per quell’episodio intervenne la Digos.
4. ANTONELLO CAPORALE, LIBRO SU MINISTRO MATTEO SALVINI – PALOMONTE (Salerno) – La notte tra il 4 e il 5 luglio 2018, a Palomonte, piccolo paese nella provincia di Salerno, ignoti hanno inondato di olio esausto la zona antistante l’abitazione dei genitori di Antonello Caporale. Il giornalista, caporedattore del Fatto Quotidiano, ha di recente pubblicato un libro dal titolo “Matteo Salvini – Il Ministro della Paura” e al momento dei fatti si trovava a Bisceglie per la presentazione. “Prendo atto del fatto che il danneggiamento sia avvenuto pochi giorni dopo l’uscita del libro e spero di conoscerne presto il movente”, ha detto Caporale a Ossigeno. Il giornalista ha denunciato l’accaduto.
5. LEANDRO SALVIA, GIORNALE DI SICILIA, SAN CIPIRELLO (Palermo) – Il 28 giugno 2018 il giornalista Leandro Salvia, corrispondente del Giornale di Sicilia, è stato espulso dall’aula consiliare di San Cipirello, comune di cinquemila abitanti in provincia di Palermo, su disposizione del presidente del Consiglio comunale. L’amministrazione ha motivato l’accaduto spiegando che Salvia aveva scritto articoli “offensivi” per la città. Il giorno precedente aveva raccontato in un articolo una polemica politica che si era sviluppata intorno a un avvenimento locale: il raduno di auto superaccessoriate, tenutosi il 24 giugno in una piazza del paese, con il patrocinio del Comune, che si era trasformato in uno spettacolo hot di “sexy car wash”. ovvero lo spettacolo offerto da giovani donne in abiti succinti che lavavano le auto in pubblico. L’Assostampa Sicilia ha espreso solidarietà al giornalista.
6. PIERGIORGIO GIACOVAZZO e FLORIANA BULFON, ROMA – La mattina del 17 luglio 2018 i giornalisti Floriana Bulfon di Repubblica e il giornalista Giorgio Giacovazzo del Tg2, insieme agli operatori Alessandro Balsamino e Matteo Ceccoro, sono stati insultati, minacciati e aggrediti con il lancio di bastoni da alcuni familiari del clan mafioso Casamonica. L’aggressione è avvenuta a Roma, in vicolo di Porta Furba, dove i giornalisti si erano recati per realizzare un servizio dopo l’arresto di oltre 30 esponenti del clan romano, accusati di traffico di droga, estorsione e usura. Ad aggredirli soprattutto donne e qualche ragazzino, infastiditi dalla presenza delle telecamere. Danneggiata l’attrezzatura. Hanno espresso solidarietà Fnsi, Odg, Usigrai, i cdr delle testate dei giornalisti coinvolti (Leggi i dettagli sul sito di Ossigeno).