Odg Sicilia paga la difesa ai querelati
A dicembre 2018 Ossigeno aveva rivelato che ogni anno, sono denunciati oltre 400 giornalisti e l’87 per cento di essi viene prosciolto ma dopo anni
In Sicilia sono davvero troppe le querele per diffamazione a mezzo stampa. Per questa ragione l’Ordine dei giornalisti di Sicilia ha deciso di aprire, ripristinando un’analoga iniziativa del 2014, uno sportello legale gratuito per i colleghi che si dovessero trovare alle prese con querele o richieste di risarcimento civile. La decisione è stata adottata dopo che Ossigeno per l’informazione ha presentato a Palermo i dati sull’andamento di questi procedimenti: sono oltre 400 ogni anno e l’87 per cento si conclude con il proscioglimento, dopo processi che durano anni e che sfiancano, psicologicamente e finanziariamente chi li subisce.
L’Ordine si avvarrà della collaborazione di due esperti in materia, gli avvocati Marcello Montalbano e Salvatore Ferrara, che forniranno attività di consulenza e assistenza e che «ringraziamo sentitamente – dice il presidente dell’Odg Sicilia, Giulio Francese – per avere accettato di mettere al servizio dei colleghi la propria competenza».
Per contattare lo sportello-querele dell’Ordine, basterà telefonare dalle ore 15 alle 17 del primo martedì e del terzo giovedì del mese al seguente numero: 091-7745914. La segnalazione verrà smistata ai legali che contatteranno gli interessati.
«Abbiamo voluto accogliere – dice ancora il presidente dell’Ordine – il grido di allarme di molti colleghi stufi di essere bersagliati da querele temerarie e richieste di risarcimento che sono diventati strumenti di intimidazione di massa, come dimostra l’alto numero di proscioglimenti. In ogni caso le querele, quando arrivano, ti tolgono il sonno e ti costringono a spendere molti soldi per poterti difendere. Soldi che tante volte i colleghi non hanno, perché precari o pagati quattro soldi ad articolo. Non potevamo ignorare questa richiesta di aiuto, specialmente in un momento così difficile per la categoria, un momento in cui siamo chiamati a dare segnali di compattezza e di solidarietà».
ASP
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