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Violazioni verificate

Gip Modena: no archiviazione per referente Libera

Sarà probabilmente il Tribunale a decidere se Maurizio Piccinini, referente di Libera Modena, diffamò il giornalista Giuseppe Leonelli, all’epoca direttore del quotidiano locale Prima Pagina, accusandolo, nell’agosto 2016, su Facebook, di essere “oggettivamente al fianco delle mafie”.

Il 4 luglio 2018 il Gip del Tribunale di Modena, che sta istruendo il procedimento nato dalla querela di Leonelli, ha respinto la richiesta del Pm di archiviare la querela e ha invitato il Pm a formulare l’imputazione per diffamazione nei confronti di  Leonelli. Per il giudice, si legge nel provvedimento, quell’espressione utilizzata da Piccinini non può rientrare nel diritto di critica, difettando sia “nell’aderenza a fatti storici concreti e verificabili”, sia nella “continenza della valutazione espressa”. Il giudice deciderà in udienza preliminare se sussistono gli elementi necessari a integrare il reato di diffamazione.

L’ANTEFATTO – Piccinini aveva rivolto quelle accuse al giornalista dopo che quest’ultimo, qualche giorno prima, aveva pubblicato alcuni articoli sul quotidiano che dirigeva, elencando, in dettaglio, una sfilza di consulenze professionali, ciascuna del valore di decine di migliaia di euro, affidate da vari enti locali dell’Emilia Romagna all’avv. Enza Rando, per antonomasia avvocato difensore di Libera e vice presidente dell’associazione. Leonelli precisava che per quanto si trattasse di affidamenti e prestazioni indubbiamente lecite, e chiedeva se tuttavia ciò fosse opportuno per il numero due di Libera e con Enti con i quali Libera collaborava.

Qualche mese dopo, a dicembre 2016, durante un convegno pubblico sulla lotta alla mafia, Libera aveva annunciato di aver querelato per diffamazione a mezzo stampa il cronista Giuseppe Leonelli per i suoi articoli sulle consulenze di Enza Rando. Il procedimento è ancora in istruttoria.

RDM

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