Messina. Cronista di Repubblica identificato e portato in questura
Fabrizio Bertè stava intervistando un organizzatore della manifestazione di Ultima Generazione in corso. Solidarietà da Ordine e sindacato
OSSIGENO 10 novembre 2023 – Lunedì 6 novembre 2023, a Messina, intorno alle 10 del mattino, quattro uomini della Digos, in borghese, hanno fermato, identificato e perquisito il giornalista Fabrizio Bertè, collaboratore del quotidiano La Repubblica, mentre sulle scale di una chiesa stava intervistando uno degli organizzatori della manifestazione, un docente scolastico emiliano.
Il giornalista ha riferito a Ossigeno che nonostante abbia esibito il tesserino professionale e abbia spiegato di trovarsi in quel luogo per motivi di lavoro, il suo zaino è stato perquisito dagli agenti, che hanno constatato che conteneva soltanto oggetti personali. Ma poi gli agenti lo hanno portato in questura insieme al docente. In strada sono intervenuti anche due poliziotti in divisa.
La Questura di Messina non ha fornito spiegazioni. Al giornalista è stato contestato di trovarsi in compagnia di una persona nota alle forze dell’ordine.
A causa del fermo, Fabrizio Bertè non ha potuto seguire la manifestazione di protesta promossa a Messina proprio quella mattina da Ultima Generazione, gruppo di attivisti che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del cambiamento climatico di origine antropica, e non ha potuto presentarsi a un successivo appuntamento di lavoro, in quanto è stato rilasciato dopo due ore.
SOLIDARIETA’ – Fabrizio Bertè ha ricevuto attestazioni di solidarietà dai colleghi di Repubblica, dall’Ordine dei giornalisti, dalla Federazione nazionale della stampa italiana e dall’Assostampa regionale e provinciale. Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, ha annunciato un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno sull’accaduto.
OSSIGENO – Anche Ossigeno ha espresso solidarietà al giornalista e auspica che la Questura di Messina dia spiegazioni in grado di giustificare l’evidente ostacolo al diritto di cronaca. Questo episodio esemplifica le situazioni di impedimento del lavoro giornalistico che, pochi giorni prima, il 2 novembre, l’Unesco ha posto alla base del suo documento con il quale richiama il governo italiano, insieme ai governi degli altri paesi, affinché adottino misure di maggior garanzia e protezione del lavoro giornalistico Leggi il documento dell’Unesco
IN SICILIA da gennaio al 31 ottobre 2023 Ossigeno ha segnalato minacce e intimidazioni nei confronti di 34 giornalisti e operatori dell’informazione. Dal 2012 ne ha segnalati 436. Il contatore dei giornalisti minacciati in Italia, avviato da Ossigeno nel 2006, il 31 ottobre 2023 ha raggiunto quota 6954. I nomi sono nella Tabella dei minacciati consultabile online. GB
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