Marcello Palmisano, inviato Rai, fu ucciso 26 anni fa a Mogadiscio
Due inchieste molte ipotesi e nessun colpevole per la sparatoria del 9 febbraio 1995 in cui rimase ferita Carmen Lasorella
OSSIGENO 8 febbraio 2021 – Sono trascorsi ventisei anni da quando il giornalista e cineoperatore della RAI Marcello Palmisano perse la vita a Mogadiscio (Somalia), dove era stato inviato insieme alla giornalista Carmen Lasorella per realizzare un reportage per il Tg2. Era nato a San Michele Salentino (Brindisi). Aveva 55 anni.
Quel 9 febbraio 1995 rimasero entrambi coinvolti in una sparatoria tra gli uomini della loro scorta e un gruppo armato che tese un agguato.
La vettura sulla quale viaggiavano prese fuoco. Carmen Lasorella fu ferita e riuscì a mettersi in salvo. Invece Marcello Palmisano non ci riuscì.
Sull’agguato, nel 1995, furono aperte due inchieste: una a Roma, conclusasi due anni dopo con il non luogo a procedere; l’altra a Venezia, a nome di cinque produttori di banane di una società somala, contro un’azienda concorrente del gruppo americano “Dole”. Dietro il tragico agguato ci sarebbe stata proprio la guerra tra le multinazionali delle banane operanti in Somalia. Ma nessuno è stato incolpato della morte di Marcello Palmisano.
La vicenda giudiziaria, la sua biografia e i riconoscimenti che gli sono stati tributati sono raccolti nella pagina che Ossigeno per l’Informazione dedica a Palmisano nell’archivio online “Cercavano la Verità” www.giornalistiuccisi.it racconta le storie dei 30 giornalisti italiani uccisi in Italia e all’estero mentre svolgevano il loro lavoro. RDM
Ha collaborato Raffaella Della Morte
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