La Spezia. Querela del sindaco al Fatto. GIP archivia: il cronista è stato corretto
Paolo Frosina,querelato per aver criticato le mancate misure anti-assembramento durante i festeggiamenti per la squadra in Serie A, commenta: non c’era stata neppure la richiesta di rettifica
OSSIGENO – 20 gennaio 2022 – Il 27 dicembre 2021 il Giudice per le indagini preliminare del tribunale di La Spezia, Marinella Acerbi, ha archiviato la querela per diffamazione presentata a giugno 2021 dal sindaco Pierluigi Peracchini contro il giornalista genovese Paolo Frosina, redattore de ‘Il Fatto Quotidiano’, difeso dall’avvocato Caterina Malavenda. Il sindaco si riteneva diffamato dalle critiche espresse in un articolo pubblicato un anno prima.
IL PROCESSO – A novembre 2021 il pubblico ministero aveva chiesto l’archiviazione. Si poteva chiudere lì come avviene nella maggioranza dei casi di fronte a accuse non comprovate. Invece il sindaco si è opposto con una memoria del suo difensore. Alla fine il giudice ha disposto l’archiviazione respingendo l’opposizione e stabilendo nero su bianco che il giornalista ha esercitato in modo corretto il diritto di cronaca e di critica. “I giudizi negativi sul sindaco della Spezia sono stati riportati evitando l’uso di espressioni tipiche delle manifestazioni di gratuita contumelia”, ha scritto nell’ordinanza di archiviazione.
L’ARTICOLO – All’origine della querela c’era un articolo firmato da Paolo Frosina, dal titolo “Festa Inter a Milano, precedente di La Spezia: folla in strada per la promozione in A e dopo 2 settimane prima zona rossa della 2° ondata”, pubblicato il 3 maggio 2021 sul “Fatto Quotidiano”.
LE CRITICHE – In questo articolo, il giornalista ha descritto e criticato il comportamento del primo cittadino in occasione della partita giocata il 20 agosto 2020, che ha decretato la promozione in serie A della squadra di calcio cittadina e dei successivi festeggiamenti pubblici protrattisi durante la notte. Il giornalista ha ipotizzato una relazione fra la mancanza di adeguate disposizioni comunali anti-contagio a fronte dei prevedibili assembramenti e il successivo aumento dei contagi da Covid 19 che, pochi giorni dopo la partita, ha comportato la decisione del sindaco di imporre misure restrittive (zona rossa) in alcuni quartieri di La Spezia.
IL GIORNALISTA – Paolo Frosina ha dichiarato a Ossigeno di essere soddisfatto della decisione del giudice e ha così commentato l’accaduto: ““Questa vicenda mi ha fatto vedere come funzionano le cose quando un cronista critica un certo tipo di politica. Se con un articolo dai fastidio a qualcuno, una querela può piombarti addosso, può essere vibrata come una mazza chiodata, allo scopo di intimidirti e infastidirti. Nel mio caso il querelante non ha neppure tentato di chiarire le cose attraverso il dialogo, non ha chiesto una rettifica. Si è rivolto direttamente al giudice. Per fortuna il giudice mi ha dato ragione. Ma è stato necessario difendermi in giudizio. Devo ringraziare il mio editore che è stato al mio fianco. Mi ha dato solidarietà e assistenza legale. Altrimenti avrei dovuto sostenere di persona queste spese, come accade a tanti miei colleghi”.
SOLIDARIETA’ – Ossigeno ha espresso piena solidarietà a Paolo Frosina e lo ringrazia per aver fatto conoscere in dettaglio la sua vicenda. “Ciò che è accaduto a Paola Frosina – ha dichiarato il direttore di Ossigeno, Alberto Spampinato – illumina come un lampo nel buio lo scena su cui si muovono molti cronisti italiani, continuamente costretti a scegliere (spesso in assoluta solitudine) se devono rischiare di persona pur di far prevalere il dovere di raccontare ai lettori ciò che accade sotto i loro occhi oppure devono rinunciare per il timore di ritorsioni fisiche, legali, patrimoniali”.
LEGGI il commento integrale di Ossigeno:
Un caso che illumina il campo minato in cui lavorano i giornalisti
GB
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