La Commissaria Diritti Umani a Ossigeno
Gli Stati nazionali siano più seri e attuino gli impegni assunti per la sicurezza dei giornalisti, passando dalle parole ai fatti
Di seguito il messaggio che la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa Dunja Mijatović, ha inviato al convegno “Troppi giornalisti minacciati- Allarme ONU”, organizzato a Roma da Ossigeno, in occasione della Giornata mondiale per mettere fine all’impunità per i crimini commessi contro i giornalisti.
Appena pochi giorni fa si è commemorato il secondo anniversario del brutale omicidio di Daphne Caruana Galizia. I progressi nelle indagini su quest’omicidio e nella determinazione delle responsabilità sono stati lenti e deludenti. Questo caso purtroppo non è isolato. Le famiglie di numerosi giornalisti uccisi in Europa stanno ancora aspettando che giustizia sia fatta.
Le indagini per i crimini contro i giornalisti – che si tratti di omicidi o di atti di violenza – spesso si protraggono per anni. Se i veri autori sono talvolta assicurati alla giustizia, i mandanti vengono raramente puniti. Ciò infligge ulteriore dolore ai giornalisti e alle loro famiglie e favorisce un senso di impunità che apre la strada a ulteriori attacchi.
Se gli Stati hanno davvero a cuore la democrazia e lo Stato di diritto, devono diventare più seri nell’attuare gli standard che hanno adottato sulla sicurezza dei giornalisti. Devono trasformare le parole in azioni e sradicare l’impunità.
Tutti i crimini contro i giornalisti dovrebbero essere indagati prontamente e in maniera indipendente, con indagini aperte allo scrutinio pubblico e con il coinvolgimento dei parenti della vittima. I responsabili, compresi i mandanti, dovrebbero essere identificati e puniti.
Allo stesso tempo, i governi hanno il dovere di migliorare la protezione dei giornalisti. Ciò richiede modifiche legislative per depenalizzare la diffamazione e per proteggere la libertà dei media nel contesto delle leggi che affrontano le questioni di disinformazione, terrorismo e sicurezza. Le autorità devono anche prendere sul serio tutte le diverse minacce contro i giornalisti – incluso le molestie online delle giornaliste – e sviluppare sinergie tra le istituzioni pubbliche, in particolare la polizia, le ONG e le organizzazioni di giornalisti.
Inoltre, politici, opinionisti e influencer devono astenersi da un discorso ostile che attacca la libertà di stampa perché osa mettere in discussione il potere e rappresenta un pilastro della democrazia.
Si tratta di problemi di vecchia data che continuano a colpire troppi Stati membri del Consiglio d’Europa. La vostra iniziativa mette in luce questi problemi e spero contribuirà a far aumentare la consapevolezza della necessità di sradicare l’impunità e garantire la sicurezza dei giornalisti.
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