Interruzione pubblico servizio per aggressione a cronisti tv
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Contestato dal Gip di Foggia all’uomo che a luglio 2017 a Vieste si scagliò contro il giornalista Nello Trocchia che realizzava un servizio per Nemo (Rai2)
Il Tribunale di Foggia, che sta procedendo contro Filippo Trotta, responsabile di una grave aggressione nei confronti del giornalista freelance Nello Trocchia e del videomaker Riccardo Cremona, ha contestato all’aggressore, oltre alla violenza privata e alle lesioni, il reato di interruzione di pubblico servizio, applicando l’articolo 340 del codice penale.
La decisione del Gip è innovativa riguardo alla contestazione di questo reato.
Nello Trocchia ha commentato con Ossigeno: “È un fatto importante. Mi auguro che d’ora in poi i magistrati contestino sempre il reato di interruzione di pubblico servizio agli aggressori che impediscono di effettuare riprese di fatti di interesse pubblico nei luoghi pubblici e che non lo facciano soltanto quando a essere danneggiata è la Rai, come in questo caso, ma quando lo è qualsiasi emittente. Perché tutta l’informazione fatta nell’interesse pubblico è un servizio pubblico”.
OSSIGENO – “Tutte le intimidazioni e le aggressioni ai giornalisti per impedire che facciano il loro lavoro – ha commentato Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’Informazione – configurano il reato di interruzione di servizio pubblico, in quanto l’informazione ai cittadini sui fatti che aiutano a partecipare alla vita pubblica è un servizio pubblico, sia essa fatta dalla Rai o da un qualsiasi giornale. Perciò ci auguriamo che questo reato accessorio sia sempre contestato agli autori di intimidazioni, minacce e abusi. Inoltre dovrebbe essere possibile contestare a questi soggetti di aver ostacolato il libero accesso all’informazione. Questa fattispecie di reato ancora manca nel nostro ordinamento. È necessario introdurla”.
L’articolo 340 prevede la reclusione fino a un anno per chi cagiona una interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità. Il servizio pubblico interrotto con l’aggressione, spiega il magistrato, è la trasmissione televisiva Nemo, in onda su Rai 2, a cui erano deputate le riprese audio video che l’aggressore ha impedito di effettuare.
Filippo Trotta è l’uomo che, il 27 luglio 2017, a Vieste, aggredì Trocchia e Cremona mentre, per conto della società di produzione Freemantle Media, realizzavano un reportage sulla mafia nel foggiano. Il servizio era destinato al programma Nemo di Rai2.
Il giornalista e l’operatore stavano effettuando le riprese all’esterno del ristorante dove era stato appena ucciso Omar Trotta, pregiudicato, e fratello di Filippo. Quest’ultimo – infastidito dalle telecamere – si scagliò contro Trocchia, lo trascinò in strada e sbatté la sua testa contro un muro. I due furono costretti ad allontanarsi velocemente per evitare ulteriori conseguenze. Trocchia riportò un trauma contusivo facciale ed escoriazioni.
RDM
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