Iniziative per ricordare Mauro Rostagno ucciso 35 anni fa dalla mafia
Ricordato a Valderice con eventi contro quella che avrebbe definito “maledetta, sporca, guerra” – La sua storia su “Ossigeno-Cercavano la verità”
OSSIGENO 25 settembre 2023 – Il 26 settembre 1988 Mauro Rostagno, giornalista, sociologo e attivista politico, veniva ucciso a colpi di fucile e di pistola nelle campagne di Lenzi di Valderice, in provincia di Trapani. Aveva 46 anni. Quella sera di 35 anni fa Mauro Rostagno aveva appena lasciato la redazione di Radio Tele Cine (RTC), una piccola emittente locale con la quale collaborava, quando i sicari gli tesero un agguato mortale in un viottolo buio per un improvviso e sospetto black out. Si trovava a poca distanza da ‘Saman’, la Comunità socio-terapeutica di recupero dalla tossicodipendenza e dall’alcolismo che aveva contribuito a fondare nelle campagne trapanesi.
SICARI DI MAFIA, ha stabilito definitivamente la Corte di Cassazione alla fine del 2021, anche se la matrice mafiosa è stata a lungo messa in discussione, fra illazioni e archiviazioni, carenze investigative e depistaggi vari. Mafia e poteri occulti connessi e infiltrati nel tessuto sociale, politico ed economico del Trapanese, che Mauro Rostagno raccontava e denunciava da quella piccola e combattiva emittente locale. Apertamente, senza paura, convinto che “la lotta alla mafia è gioia di vivere”.
PASSIONE SOCIALE E CORAGGIO – La storia di Mauro Rostagno è raccontata sul sito web “Ossigeno – Cercavano la verità” (www.giornalistiuccisi.it) insieme a quella degli altri 29 giornalisti italiani uccisi a causa del loro lavoro e del loro impegno civile. Ma chi era Mauro Rostagno? Difficile racchiudere in una sagoma dai contorni definiti la sua personalità poliedrica, versatile, appassionata e in continua evoluzione. Due forse le caratteristiche più evidenti: passione sociale e coraggio. Sociologo per titolo, giornalista per passione (gli sarà dato il tesserino post mortem), attivista politico per convinzione, Mauro Rostagno nasce a Torino il 6 marzo 1942. Non ancora ventenne si sposa, ha una figlia, lascia la moglie e va in Germania, in Francia e in Inghilterra. Tornato in Italia si iscrive alla neonata facoltà di sociologia di Trento e diventa un leader del movimento studentesco. Nel 1969 è tra i fondatori di Lotta Continua, anni dopo, a movimento sciolto, è l’anima del locale alternativo milanese “Macondo”, nome preso a prestito dal paese immaginario del capolavoro di Gabriel Garcia Màrquez ‘Cent’anni di solitudine’. Dopo un’esperienza in India, nel 1981 si stabilisce in Sicilia e fonda vicino a Trapani la comunità ‘Saman’ per il recupero dei tossicodipendenti e degli alcolisti. Qui inizia a collaborare attivamente come giornalista all’emittente locale RTC (Radio Tele Cine), con la sua redazione fa inchieste e denunce sociali sulle collusioni tra politica locale e poteri criminali. L’ultimo atto prima del tragico sipario calato in quella stradina di campagna, buia per uno strano e improvviso black out. Solo il giorno prima Cosa Nostra aveva assassinato il giudice Antonino Saetta con il figlio Stefano, uccisi in un agguato sull’autostrada Agrigento – Caltanissetta.
LE INIZIATIVE – Per il 35esimo anniversario dell’uccisione di Mauro Rostagno, l’associazione ‘Ciao Mauro’ in collaborazione con ‘Libera contro le mafie’, ‘Articolo 21’ e il Comune di Valderice, organizza alcune iniziative, sulle note di quelle che ogni anno dedicano alla memoria del giornalista. Martedì 26 settembre, alle ore 10,00 a Contrada Lenzi, in Via Mauro Rostagno, dove sorge una Stele commemorativa, la comunità valdericina e trapanese, i ragazzi delle scuole e i Rappresentanti Istituzionali, ricorderanno idealmente il concittadino Mauro Rostagno nel luogo del suo omicidio. A seguire alle 11.00, al Cimitero di Contrada Ragosia, la Cerimonia Laica per Mauro “Lo incontreremo sulla collina con parole, canti, pensieri e silenzi”. Fil rouge del ricordo quest’anno è il tema della guerra, di cui lo scenario ucraino è solo quello più evidente e immediato.
Nella locandina di presentazione, l’associazione ‘Ciao Mauro’ scrive: “Ci siamo chiesti come Mauro avrebbe raccontato alla televisione questi oltre 18 mesi di guerra a cui i cittadini, peraltro, sembrano ormai essersi assuefatti. Ci siamo risposti che lo avrebbe fatto con la solita ironia leggera e scanzonata, calzando sulla testa uno scolapasta al posto di un elmetto, dissacrando la prosopopea del valore militare e delle medaglie, gridando a gran voce la maledizione pronunciata da tutte le donne e gli uomini sopravvissuti ad ogni guerra, in qualsiasi epoca e in qualsiasi parte del mondo: “maledetta, sporca guerra”. Per questa ragione il programma prevede le “Note e poesie contro la guerra”, a cura dei ragazzi e dell’Orchestra dell’Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Valderice; “La guerra negli occhi di un bambino”, lettura scenica a cura dei ragazzi del plesso Mauro Rostagno dell’Istituto Comprensivo Gian Giacomo Ciaccio Montalto di Trapani. Infine a chiudere POESIA, MUSICA E DANZA con Paolo Arena, Lucia Poma, Alma Passareli Pula, Rosalba Santoro e Nicola Staffier. LT
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