Ilaria Alpi. Non dimentichiamo i giornalisti afghani
Associazioni lavorino per raccolta fondi e richiesta visti. L’appello della giornalista Luciana Borsatti al convegno di Ossigeno a Roma
OSSIGENO 22 marzo 2023 – La morte di una giornalista afghana, Torpekai Amarkhel, annegata nel naufragio di Cutro insieme al marito e ai figli, ha riportato drammaticamente all’attenzione il tema dei tanti reporter ancora a rischio della vita in Afghanistan, dopo il ritorno dei talebani il 15 agosto 2021, ma anche dei loro colleghi fuggiti nei Paesi limitrofi. In Pakistan, Iran e Turchia, infatti, vi sono molti reporter costretti a scappare per le condizioni di pericolo sotto il nuovo governo dei fondamentalisti: qui spesso vivono ancora in condizioni precarie, se non ancora sotto minaccia, in attesa di un luogo sicuro in cui chiedere protezione internazionale. Lo ha sottolineato Luciana Borsatti, giornalista freelance esperta di esteri e dell’area, intervenendo al convegno in ricordo di Ilaria Alpi organizzato a Roma da Ossigeno per l’Informazione.
Le organizzazioni internazionali dei giornalisti, ha detto Borsatti, non devono dimenticare i colleghi in gravi difficoltà sia in patria che all’estero. Per loro – ha detto – devono continuare gli sforzi già avviati: in primo luogo le raccolte fondi per chi ha perso il lavoro con l’arrivo dei talebani (oltre 300 i media che hanno chiuso e oltre il 60% i giornalisti ora disoccupati); poi una costante pressione sui governi europei e occidentali affinché rilascino visti per i colleghi che hanno i titoli per chiedere protezione internazionale. Se l’Italia ha già aiutato alcuni giornalisti afghani, anche grazie all’impegno personale di alcuni colleghi e a varie organizzazioni della società civile, Ordine, sindacato e altre realtà associative non dimentichino chi è rimasto indietro. LB
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