Il Salvagente, l’AGCM e il confine fra giornalismo e pubblicità commerciale
Il parere dell’avv. Andrea Di Pietro sul caso nato dalle ambigue motivazioni della multa inflitta dall’Autorità all’editore del mensile di consigli ai consumatori
OSSIGENO 4 ottobre 2022 – Il caso che ha visto applicare una sanzione amministrativa di 25.000 € per “condotta commerciale scorretta” inflitta il 1 febbraio 2022 dall’ AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) alla società Editoriale Novanta srl, editrice della rivista giornalistica “Il Salvagente” ha suscitato alcune legittime preoccupazioni da parte degli operatori dell’informazione giornalistica. (Leggi la notizia e il commento di Ossigeno)
Ciò che colpisce di questo provvedimento sanzionatorio, e che lo rende estremamente interessante sotto il profilo tecnico giuridico, è senza dubbio il suo collocarsi sulla linea di confine, spesso labile, tra informazione giornalista e informazione commerciale.
Spesso la Stampa si rende colpevole di una certa consapevole ambiguità nel veicolare messaggi commerciali dietro il paravento dell’informazione giornalistica. Essa dovrebbe caratterizzarsi sempre per essere disinteressata alle implicazioni economiche di ciò che si scrive, dovendo avere come unico faro l’interesse pubblico a conoscere fatti, notizie e opinioni.
Anche l’informazione comparativa tra prodotti commerciali, quando ha il pregio di incidere sulla tutela della salute della collettività, rimuovendo pericoli, disvelando inganni, può senz’altro dirsi giornalistica, anzi, eminentemente giornalistica. Il limite, tuttavia, deve sempre essere la buona fede e l’indifferenza del giornalista al tornaconto economico.
Ciò detto, non sembra però che la rivista il Salvagente abbia violato questo dovere di lealtà nei confronti dei lettori. Il caso in esame è complesso nel suo genere, perchè nel provvedimento del Garante sono finite due “attività” dell’azienda editoriale, la società Editoriale Novanta srl, che avrebbero dovuto rimanere distinte nella valutazione che ha portato alla sanzione.
Senza entrare nel merito della questione legata al rilascio del bollino di qualità denominato “Certificato Il Salvagente Zero Truffe”, in quanto attività non giornalistica, si può però certamente affermare, in generale, che le inchieste giornalistiche di tipo comparativo di prodotti commerciali hanno utilità sociale e devono essere tutelate. Probabilmente, il Garante non avrebbe dovuto “includere” nella sua valutazione anche l’attività giornalistica del Salvagente, giacchè eventuali scorrettezze deontologiche commesse da parte dei giornalisti di tale rivista avrebbero potuto essere giudicate in sede disciplinare da parte dei Consigli territoriali di Disciplina istituiti presso i locali Consigli dell’Ordine dei Giornalisti, e non in una sede, come quella antitrust, che non gli è propria e che l’ha penalizzata fortemente.
(L’ Avv. Andrea Di Pietro è il coordinatorre dell’Ufficio di Assistenza Legale Gratuita di Ossigeno)
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