C’è un giudice a Salerno. Ora decide la Consulta
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La scelta del magistrato di investire la Corte Costituzionale spiegata dall’avv. Andrea Di Pietro al convegno “Molta mafia, poche notizie” del 10 maggio 2019
Fa un certo effetto doverlo ammettere, ma è stato il legislatore il soggetto che ha storicamente introdotto la peggiore delle minacce per i giornalisti: il carcere. (…) Finalmente, grazie alla decisione di un giudice del Tribunale di Salerno, il dottor Giovanni Rossi, oggi questa norma è al vaglio della Corte Costituzionale.
Che cosa farà la Corte Costituzionale? È difficile dirlo. Penso che dichiarerà l’illegittimità costituzionale della norma, abolendo definitivamente e finalmente il carcere per i giornalisti, con ciò sostituendosi per l’ennesima volta al legislatore che, in materia di libertà di stampa, dal 1948, non ha mai voluto o non ha mai saputo rendere effettivo l’articolo 21 della nostra Costituzione.(…) Ossigeno ha pubblicato il dossier “Taci o ti querelo” (leggi) con cui ha dimostrato con dati ufficiali del ministero della Giustizia che il carcere in Italia non è soltanto una minaccia, ma una norma che viene applicata in concreto e in misura rilevante. (…)
Quando ci si interroga se in Italia abbiamo libertà di stampa si deve rispondere di no. È una libertà di facciata, puramente immaginaria. Come ci si può sentire liberi quando le minacce arrivano dalla criminalità, dalle azioni giudiziarie e finanche dalla legge? (…)
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