Giugno -luglio 2018 – 55 giornalisti e blogger minacciati
Rilevate in Italia e segnalate dall’osservatorio Ossigeno anche altre 59 violazioni dello stesso genere ritenute molto probabili
Dal 1 giugno al 31 luglio 2018 Ossigeno per l’Informazione ha raccolto informazioni su 130 ingiustificabili attacchi a giornalisti e blogger italiani, compiuti in Italia allo scopo di intimidirli e di ostacolare il libero accesso dei cittadini a informazioni di pubblico interesse. Ossigeno ha potuto trovare questo elevato numero di attacchi ingiustificabili applicando il suo originale metodo di monitoraggio per gli attacchi agli operatori dell’informazione e ha così svelato minacce ed episodi di censura nascosta che non potevano essere rintracciate basandosi esclusivamente sulle notizie di cronaca. Per “censura nascosta” Ossigeno comprende tutte quelle azioni deliberatamente volte ad aggirare l’applicazione delle norme che proteggono la libertà di espressione e i meccanismi normativi volti ad impedire le sue violazioni.
La squadra degli osservatori specializzati ha esaminato ognuno di questi episodi applicando il metodo di monitoraggio di Ossigeno (vedi) ottenendo i seguenti risultati:
24 episodi sono stati scartati in quanto non rientranti nella casistica;
26 episodi sono stati verificati e certificati come violazioni effettive dell’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU);
59 episodi sono stati considerati “probabili violazioni” con probabili vittime 100 tra giornalisti, blogger e operatori dell’informazione. A causa delle esigue risorse di cui dispone, Ossigeno non è stato in grado di condurre anche su questi episodi gli accertamenti necessari per certificarli come tali. Ossigeno è infatti in grado di condurre un rigoroso fact-checking solo per un numero limitato di casi. Pertanto li ha segnalati pubblicamente come “probabili violazioni”, ha invitato altre associazioni e organizzazioni a verificarne la fondatezza sottolineando come Ossigeno non abbia potuto verificarli. Questo tipo di attività si pone l’obiettivo di aumentare la consapevolezza delle autorità affinché verifichino e scoprano che vi sono vittime di attacchi, entrino in contatto con loro, istruiscano il caso e pianifichino un pronto intervento per proteggerle.
Per i 26 casi verificati, invece, ciascuno di essi è stato sottoposto ad un rigoroso controllo da parti degli osservatori esperti di Ossigeno.La verifica è stata effettuata con un’inchiesta approfondita, contattando le 55 vittime accertate degli attacchi, acquisendo le loro dichiarazioni, leggendo le pubblicazioni che hanno originato le reazioni sproporzionate e, a seconda dei casi, consultando la controparte e i documenti legali e le denunce alle autorità.Questi episodi non sono stati conteggiati nel numero delle minacce e i nomi delle probabili vittime non sono stati aggiunti alla Tabella che elenca le vittime. Alla fine di questo processo, i casi sono stati confermati come violazioni effettive dell’articolo 10 della CEDU.
Tipologie di attacco – Ogni probabile o certificato caso di violazione è stato inoltre catalogato come appartenente ad una delle 34 tipologie che fanno parte del Metodo Ossigeno. I risultati di ciascuna verifica sono stati riferiti sul sito web wwww.archivio.ossigeno.info e sui social network. Ossigeno ha pubblicato notizie giornalistiche dettagliate su ogni caso. Le informazioni più rilevanti sono state rilanciate con comunicati stampa e newsletter.
Le vittime – L’accertamento operato sui 26 casi verificati ha permesso di individuare 55 giornalisti e blogger e di elencarli per nome. Costoro hanno subito attacchi diretti e ingiusticati a causa della loro attività giornalistica. I nomi di ciascuno di loro sono stati inseriti nella Tabella con i nomi delle vittime che è consultabile online.
Nel bimestre giugno-luglio Ossigeno ha aggiunto 55 nomi a questa Tabella.
Al primo agosto questo elenco conteneva in totale 3700 nomi, di cui 192 aggiunti nel corso del 2018. In media, nei primi sette mesi del corrente anno è stato aggiunto quasi un nome al giorno. Secondo le stime di Ossigeno, collaudate nel corso di un decennio, i 192 giornalisti e blogger vittime di violazioni accertati sono la parte visibile di una popolazione almeno 16 volte più numerosa, formata ciò da almeno 3072 individui.
I 55 NOMI DELLE VITTIME ACCERTATE — Le vittime degli episodi documentati da Ossigeno nel periodo giugno-luglio 2018 sono: Danilo Lupo e due operatori; Andrea Cittadini; Giuseppe Leonelli; Ario Gervasutti; Luca Doni, Massimo Corsini; Carmelo Ricotti La Rocca; Floriana Bulfon, Giorgio Giacovazzo, Alessandro Balsamino, Matteo Ceccoro; 15 Giornalisti; Antonello Caporale; Leandro Salvia; Marilù Mastrogiovanni (x2); Gian Joseph Morici; Giacomo Di Girolamo e redazione Tp24; Mario De Michele (x2); Antonio Loconte; Filippo Graziosi; Ferruccio Sansa, Marco Preve, Matteo Indice; Sandro Ruotolo; Cristina Genesin, Paolo Possamai, Paolo Cagna; Giuseppe Tallino; Mario De Michele; Paolo Berizzi (x2); Carlo Carillo.
132 NOTIZIE ORIGINALI
Su questi attacchi e sulle iniziative promosse dall’Osservatorio per difendere la libertà di informazione e promuovere la sicurezza dei giornalisti e la libertà di espressione, Ossigeno ha prodotto, pubblicato sul suo sito web e diffuso 132 notizie originali (101 in italiano, 31 in inglese e 1 in francese). L’Osservatorio ha diffuso 1 newsletter in inglese e 4 in italiano.
85MILA VISUALIZZIONI SU TW, 72MILA SU FB
Tra giugno e luglio 2018 la pagina ufficiale di Ossigeno su Facebook ha ospitato 118 post, ricevendo 41 like e in media 373 visualizzazioni per ogni post; sul suo profilo Twitter, Ossigeno ha lanciato 89 tweet che hanno avuto 85mila visualizzazioni, 1047 visite, 156 menzioni e 24 nuovi follower.
La parte sommersa dell’iceberg – Gli attacchi che Ossigeno osserva sono solo la parte visibile del fenomeno, come la punta di un iceberg. Secondo le affidabili stime di Ossigeno formulate con l’esperienza di dieci anni di attività, la parte sommersa è almeno 15 volte più grande di quella visibile. Inoltre, 55 giornalisti e blogger sono stati confermati vittime di violazioni a fronte di una popolazione che è almeno 16 volte più grande per un totale di 880 soggetti.
Il volontariato come risorsa principale- I risultati del monitoraggio presentato qui sopra non sono stati integralmente coperti con il finanziamenti del progetto del Centro europeo per la libertà di stampa e dei media (ECPMF – European Centre for Press and Media Freedom) ma i costi sono stati coperti con altre risorse. Quest’attività di monitoraggio, infatti, costa molto e gli osservatori vengono pagati a prezzo di mercato. Ossigeno copre questi costi con il contributo sia di lavoratori pagati sia volontari per coprire le attività che richiedono una maggiore competenza. Queste consistono nella ricerca e controllo di diverse fonti di informazione, poiché leggere articoli i giornale, rassegne stampa o controllare i siti principale non risulta sufficiente per rilevare violazioni della libertà di espressione. Ciò è infatti dovuto al fatto che gli attacchi a giornalisti e blogger sono raramente oggetto di notizia. Alla luce di ciò, l’attività di Ossigeno va oltre la produttività che sarebbe possibile coprire solo con personale pagato. Questo è possibile poiché le principali posizioni sono coperte da esperti che prestano il loro lavoro come volontari. Inoltre, molti servizi essenziali sono forniti da Ossigeno pro bono in virtù della sua speciale missione di pubblico interesse e il suo mandato no profit.
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