Giudice dice no a Matteo Renzi: il Tribunale non è un bancomat
Il leader di Italia Viva aveva chiesto 200 mila € di risarcimento per un articolo sulla fondazione Open. Invece deve pagare le spese legali del giornale
OSSIGENO 28 marzo 2023 – La giudice Susanna Zanda del Tribunale civile di Firenze, il 26 febbraio 2023 ha rigettato la richiesta di risarcimento per 200mila euro avanzata dal senatore Matteo Renzi alla giornalista Fiorenza Sarzanini, vicedirettrice del Corriere della Sera, al direttore Luciano Fontana e al gruppo editoriale Rcs. Erano stati citati per danni dal leader di Italia Viva, per un articolo scritto nel 2019 da Fiorenza Sarzanini su un’inchiesta giudiziaria sulla fondazione Open, che secondo i giudici aveva finanziato la carriera politica di Renzi. Nelle motivazioni la giudice Zanda ha scritto che l’articolo conteneva “solo fatti veri…tratti da atti giudiziari, perciò seriamente accertati, di manifesto interesse pubblico ed esposti senza superare il limite della continenza”. Ha poi concluso con l’esortazione a non usare il Tribunale civile come “una sorta di bancomat”. Difesi dall’avvocata Caterina Malavenda, la giornalista, il direttore e l’editore dovranno essere risarciti dal senatore per 16mila euro di spese processuali. Matteo Renzi ha annunciato ricorso contro la sentenza.
I FATTI – Il 4 dicembre 2019 il quotidiano “Corriere della Sera” aveva pubblicato un articolo a firma della giornalista Fiorenza Sarzanini dal titolo “Caso Open, nuove indagini sui soldi dati da Carrai a Renzi”. Nell’occhiello si leggeva “L’accusa a Bianchi su carte prepagate e bonifici: usati a fini personali”. Vi si riportavano fatti inerenti all’inchiesta giudiziaria della procura di Firenze sul finanziamento illecito ai partiti, che aveva fra i soggetti d’indagine la Fondazione Open. Il leader di ‘Italia Viva’ ritenne l’articolo pieno di notizie false e tendenziose e portò in tribunale la giornalista Fiorenza Sarzanini, il direttore Luciano Fontana e l’editore per ‘diffamazione aggravata dall’attribuzione di un fatto determinato e dall’utilizzo del mezzo della stampa’. Chiese 200mila euro di risarcimento per danni morali, patrimoniali e non patrimoniali.
IL RIGETTO – La giudice Susanna Zanda ha rigettato l’istanza di risarcimento scrivendo che «l’articolo rispetta il canone della verità in quanto esprime esattamente il contenuto di una nota informativa dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia». Inoltre, «la dicitura ‘regalo fatto a Renzi’ non è diffamatoria perché nel titolo del paragrafo è scritto chiaramente ‘prestiti’ rispetto a versamenti di denaro nell’ambito delle attività di Open». Ha anche concluso che la somma pretesa da Renzi, «al di là della infondatezza della domanda, ha una palese e ingiustificata carica deterrente, specie ove collocata nell’alveo di iniziative volte a usare il tribunale civile come una sorta di bancomat…anche quando lo si coinvolge senza alcun fondamento». Matteo Renzi di recente aveva perso una causa risarcitoria contro il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, che aveva mostrato in tv carta igienica con effigiato il suo volto (vedi Ossigeno).
FIORENZA SARZANINI ha sottolineato che la sentenza di Firenze punta il dito contro le querele senza fondamento, usate come deterrente alla libertà di informazione. “La giudice ha riconosciuto la correttezza del mio lavoro – dice a Ossigeno – ma vorrei spostare l’attenzione dal piano personale a quello generale, perché questa sentenza è l’esempio di tutto quello che non deve accadere, e regolarmente accade, in Italia. Non parlo per me, che ho le spalle coperte dal grande giornale e posso lavorare con più tranquillità, ma per i tanti cronisti freelance, lasciati a combattere da soli, o quelli dei piccoli giornali, che devono affrontare spese, ostacoli e problemi che finiscono col ricadere su intere redazioni. E’ un problema serio che riguarda tutti noi giornalisti, dobbiamo farcene carico tutti insieme e chiedere di approvare rapidamente una legge sulle querele temerarie. Ad avanzarle sono quasi sempre personaggi potenti o politici; questi ultimi non puoi neanche denunciarli per rivalsa, perché si riparano sotto l’ombrello dell’esercizio delle loro funzioni. Se fosse previsto per legge un risarcimento a chi viene querelato o citato per danni in modo infondato, certamente ci sarebbero molti meno procedimenti ad intasare le aule di giustizia”.
OSSIGENO si associa alle parole di Fiorenza Sarzanini e ricorda il suo decennale impegno per portare all’attenzione del legislatore questo problema. Bisogna trovare una soluzione, e lo si può fare. Lo pensa anche l’avvocata Caterina Malavenda, che di recente ha rilasciato un commento a Ossigeno (leggi). “Il rimedio esiste – ci aveva detto Malavenda -, è l’art. 96, comma 3 c.p.c., che sanziona l’abuso di processo, ma viene applicato con estrema parsimonia, nonostante le sollecitazioni della Corte di Cassazione”.
IN TOSCANA Ossigeno ha segnalato 1 giornalista minacciato da gennaio a febbraio 2023 e 163 in totale dal 2012. Il contatore di Ossigeno segna 6598 giornalisti minacciati in Italia dal 2006 ad oggi. I loro nomi sono nella Tabella dei minacciati consultabile online. LT
LEGGI ANCHE:
Avv. Malavenda: Sanzione economica per ogni causa per danni infondata
Mostrò in tv carta igienica con il volto di Matteo Renzi. Assolto Marco Travaglio
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!