Gaza. Fermate la strage di giornalisti, chiede IFJ alle Nazioni Unite
Almeno 29 i giornalisti palestinesi uccisi in pochi giorni a Gaza e almeno 10 quelli israeliani – Appello di Bellanger
OSSIGENO 6 Novembre 2023 – La Federazione Internazionale dei Giornalisti ha chiesto alle Nazioni Unite di aprire immediatamente una inchiesta sulle circostanze in cui sono stati uccisi decine di giornalisti palestinesi a Gaza, molti altri sono stati gravemente feriti e altri ancora mancano all’appello dall’inizio dell’operazione militare di Israele contro Hamas. Una vera strage cui bisogna aggiungere anche una decina di giornalisti israeliani che hanno perso la vita dal 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco missilistico di Hamas contro Israele.
Antony Bellanger, segretario generale della Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) ha citato la dichiarazione con la quale il sindacato dei giornalisti palestinesi condanna questa strage.
La Federazione Internazionale dei giornalisti difende l’impegno eroico dei giornalisti per documentare i fatti anche nelle condizioni di massimo rischio ma raccomanda ai giornalisti attivi nella zona del conflitto di prendere sempre le dovute precauzioni e di indossare attrezzature protettive, perché “nessuna storia vale la pena di essere pagata con la vita di un giornalista”.
Il comunicato prosegue informando che il 13 ottobre Issam Abdallah (della “Reuters”) è stato ucciso in Sud Libano mentre altri sei giornalisti di AFP e Al Jazeera sono rimasti feriti nello stesso incidente a Alma al-Shaab, vicino al confine con Israele. Il gruppo di giornalisti è rimasto vittima di una sparatoria di frontiera in Sud Libano.
Il bollettino di guerra che dà conto della morte di altri giornalisti fornisce continui aggiornamenti mentre desta sensazione la dichiarazione con la quale Israele ha fatto sapere che, in contrasto con quanto prevedono le norme internazionali, non può garantire l’incolumità dei giornalisti nella Striscia di Gaza.
Il 13 ottobre Issam Abdallah (della “Reuters”) è stato ucciso in Sud Libano mentre altri sei giornalisti di AFP e Al Jazeera sono rimasti feriti nello stesso incidente a Alma al-Shaab, vicino al confine con Israele. IFJ dice che il gruppo di giornalisti è rimasto vittima di una sparatoria di frontiera in Sud Libano.
APPELLO ALLE NAZIONI UNITE – Il segretario generale di IFJ ha espresso profondo dolore per la perdita di queste vite e ha chiesto che coloro che hanno commesso questi crimini vengano processati e puniti da Tribunali Internazionali. “I crimini contro i giornalisti non devono rimanere impuniti” ha aggiunto Bellanger.
Il 13 ottobre 2023 la IFJ, che è l’unica organizzazione professionale che dal 1953 rappresenta i giornalisti presso le Nazioni Unite, ha lanciato un appello all’ONU perché garantisca che tutti i giornalisti attivi nella regione, sia locali sia stranieri, possano svolgere la loro missione di informazione del pubblico con la massima sicurezza personale.
VITTIME ISRAELIANE – Almeno 4 giornalisti israeliani sono stati uccisi il 7 ottobre, giorno dell’attacco di Hamas nella zona meridionale di Israele. Inoltre fra gli ostaggi di Hamas c’è il giornalista pensionato Oded Lifshitz, di 83 anni, rapito dalla sua abitazione nel kibbutz di Nir Oz, al confine con la Striscia di Gaza. Lo hanno confermato fonti militari israeliane. Oded Lifstitz ha lavorato per il quotidiano “Al Hamishmar” di Tel Aviv. La IFJ ha chiesto la sua immediata liberazione dell’ostaggio.
Il 20 ottobre Israele ha confermato la morte del fotografo Roee Idan, scomparso una decina di giorni prima. Si temeva che Hamas lo avesse preso in ostaggio finché il suo cadavere non è stato identificato. Era stato ucciso il 7 ottobre durante l’attacco di Hamas al kibbuz di Kfar Aza, dove risiedeva, a 5 km da Gaza. L’organo d’ informazione per cui lavorava, “Ynet” , ha confermato che il fotografo stava documentando l’avvio dell’attacco di Hamas.
Sempre il 7 ottobre il fotografo israeliano Yaniv Zohar, del quotidiano “Israel Ha Yom”, è stato ucciso nel kibbuz “Nahal Oz” nel sud di Israele. In precedenza Zahar aveva lavorato per la “Associated Press” come video-giornalista e aveva documentato il ritiro di Israele da Gaza tra il 2005 e il 2020.
Lo stesso giorno dell’attacco di Hamas il giornalista Ayelet Armin, 22 anni, della rete televisiva israeliana “Kan”, è rimasto vittima dell’attacco al Festival Musicale Supernova nel sud di Israele, come ha confermato il 16 ottobre il “Times of Israel”.
Un altro giornalista israeliano ucciso al Festival di Supernova del 7 ottobre è stato Shai Regev,25 anni, responsabile del settorecultura “TMI” del quotidiano israeliano “Ma’ariv”.
Dal 7 ottobre infine si sono perse le tracce del giornalista Nidal Al-Wahidi della rete TV “Al-Najah”, e del fotografo Haitham Abdel Wahed dell’agenzia “Ain Media”. Sono scomparsi nei pressi della frontiera di Beit Hanoun. Il giorno dopo la famiglia di Al-Wahidi ha comunicato che il giornalista era stato fermato dall’esercito israeliano. MLF
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!