Francavilla a Mare ricorda Antonio Russo, ucciso 23 anni fa in Georgia
Aveva 4o anni. Inviato di Radio Radicale, seguiva la guerra in Cecenia. La sua storia su Ossigeno – Cercavano la verità
OSSIGENO 13 ottobre 2023 – Diceva: “Con la radio cerco di dare informazioni sulle difficoltà che i ceceni stanno passando, non solo nei termini della guerra, ma anche per quelli che cercano di salvarsi e di scappare in territori dove ci sia una possibilità di pace”.
A parlare così, a ottobre del 2000, su Radio Radicale era l’inviato Antonio Russo, in collegamento da Tblisi (Georgia) dove si trovava da mesi, da dove seguiva il conflitto ceceno, iniziato ad agosto 1999 dall’esercito della Federazione russa, per riottenere il controllo dei territori conquistati dai separatisti ceceni.
Antonio Russo aveva documentato le drammatiche conseguenze dei conflitti anche in altre aree di crisi: raccontava i crimini di guerra, le violenze sui civili, dava voce alle speranze di pace. Temi attualissimi anche oggi, a ottobre 2023, di fronte ad altri scenari bellici. A ventitré anni dalla sua uccisione, ricordarlo, riascoltare e rileggere le sue corrispondenze è utile, oltre che doveroso. Radio Radicale ha digitalizzato le sue corrispondenze e Ossigeno ne ha trascritte alcune significative.
Antonio Russo fu ucciso il 16 ottobre 2000, non si sa ancora come né da chi. Il suo corpo senza vita fu ritrovato vicino a Tblisi, con chiari segni di tortura. Aveva quarant’anni. Aveva raccolto testimonianze del conflitto ceceno in videocassette, articoli e appunti che non sono mai stati ritrovati. L’appartamento di Tblisi in cui alloggiava fu messo sottosopra.
Pochi giorni prima della sua morte, aveva parlato al telefono, con la madre Beatrice che si trovava in Italia, di una cassetta dal contenuto sconvolgente: “Parlava di bambini con orrende mutilazioni e ferite su tutto il corpo, di cadaveri sfigurati. Antonio diceva che avrebbe denunciato l’operato dei russi alle Nazioni Unite”, disse la madre Beatrice durante una conferenza stampa di Radio Radicale.
OSSIGENO ricorda il giornalista freelance, insieme agli altri 29 giornalisti italiani uccisi. Lo ricorda nell’archivio online “Cercavano la verità” (www.giornalistiuccisi.it). Nella pagina a lui dedicata sono presenti la sua storia di “radicale-giornalista” e alcune sue corrispondenze trascritte che fanno capire il suo lavoro di inviato dal 1995 nelle zone di crisi dei Balcani e dell’Est Europa.
LE INIZIATIVE PER RICORDARLO – Nel giorno dell’anniversario, a partire dalle ore 9, nella città d’origine del giornalista, a Francavilla a Mare (CH), la Fondazione Antonio Russo ed il Comune organizzano il convegno intitolato “Antonio Russo: Libertà di stampa nei teatri di guerra”, rivolto agli studenti del Liceo Scientifico “A. Volta”. Modererà l’incontro il giornalista Jacopo Ottenga Barattucci, ideatore del Podcast “La congiura del Silenzio”, tra i vincitori del Premio Russo 2022 (leggi). Interverranno, tra gli altri, l’inviato di guerra Fausto Biloslavo e il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta. Al termine del dibattito il Comune conferirà alla Fondazione una targa commemorativa. L’evento anticipa il “Premio sul Reportage di Guerra Antonio Russo” che si terrà il 3 maggio 2024, sempre a Francavilla, in occasione della Giornata Mondiale per la Libertà di Stampa. GPA
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