Foggia. GIP archivia le querele di una ex consigliera comunale a 5 giornalisti
Avevano correttamente pubblicato alcuni stralci di conversazioni intercettate fra lei e il compagno, coinvolto in un processo
OSSIGENO 30 gennaio 2025 – Archiviata definitivamente la querela dell’ex consigliera comunale di Foggia, Liliana Iadarola, che aveva denunciato alcuni giornalisti per articoli del 2021 su alcune vicende giudiziarie del Comune. Secondo la GIP Francesca Mannini, del Tribunale di Foggia, i giornalisti querelati (Antonella Soccio dell’Immediato, Tatiana Bellizzi e Giuliano Foschini di Repubblica/Bari, Lucia Piemontese dell’Attacco e Giuseppe De Tomaso della Gazzetta di Foggia e Bari) si erano limiti a pubblicare stralci di trascrizioni delle conversazioni intercettate fra la querelante stessa e il suo compagno Fabio Delli Carri nell’ambito di un procedimento penale a carico di quest’ultimo. E questo “è sufficiente per affermare l’irrilevanza, sul piano penale, della condotta dei professionisti”.
“Le pubblicazioni – ha scritto la gip nel dispositivo della scorsa primavera -, riguardarono presunte richieste e sollecitazioni da parte di Delli Carri alla Iadarola affinché quest’ultima, in forza del ruolo pubblico ricoperto, impedisse il potenziamento del sistema di videosorveglianza della città di Foggia evitando l’installazione di ulteriori telecamere”.
FRANCESCO PESANTE, direttore dell’Immediato, pubblicò uno degli articoli sgraditi all’ex consigliera. A Ossigeno ha detto di essere soddisfatto dell’archiviazione. “Purtroppo però – ha aggiunto Pesante -. per altri articoli simili, sempre scaturiti da relazioni prefettizie sullo scioglimento dei Comuni per mafia (ben 6 nel Foggiano), da relazioni della Dia, o da ordinanze cautelari, siamo costretti ad affrontare lunghi ed estenuanti processi Lo stesso procuratore capo ha rappresentato le difficoltà del tribunale a sopportare i carichi di lavoro e i tanti processi pendenti nelle aule, ma gli uffici dell’accusa non sempre riescono a fermare sul nascere le querele temerarie che puntualmente riceviamo. È paradossale che in una terra piegata dalla mafia, ritenuta dagli inquirenti fra le più violente e pericolose d’Italia, vengano perseguiti coloro che con coraggio la raccontano ogni giorno”. LT
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