Fb. A Ferrara il vice sindaco insulta giornalisti
Nicola Lodi ha reagito con un video postato in diretta allo scoop dei giornalisti di Piazzapulita su un audio del capo gruppo della Lega
“Vi faremo un c. così. Vi avverto, vi farò male. Vi colpirò politicamente. Da lunedì sparirete, tornerete nei meandri da cui siete venuti”. Il vicesindaco di Ferrara, Nicola Lodi, detto Naomo, ha reagito così, rivolgendosi sia ai consiglieri dell’opposizione che ai giornalisti del programma Piazzapultita che, il 23 gennaio 2020, avevano riproposto lo scoop contenente un’audio registrazione (ascolta) con la voce del vicecapogruppo della Lega in consiglio comunale, Stefano Solaroli.
In quell’audio, Solaroli promette un posto di lavoro pubblico a tempo indeterminato alla consigliera comunale Anna Ferraresi, della Lega, in cambio delle sue dimissioni, e lascia intedere che il sindaco Alan Fabbri e il vicesindaco Nicola Lodi sarebbero stati d’accordo.
A realizzare lo scoop sono stati il giornalista di Piazzapulita Alessio Lasta e il video operatore Carlo Vittucci.
IL CASO è nato il 16 gennaio 2020, due settimane prima delle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, durante una campagna elettorale particolarmente accesa e combattuta. Il programma condotto da Corrado Formigli ha approfondito la vicenda, con gli ospiti in studio, nella puntata del 23 gennaio 2020. Qualche giorno dopo, il 27 gennaio, Alessio Lasta e Carlo Vittucci sono tornati a Ferrara è hanno posto alcune domande al vicesindaco, senza ottenere risposte.
IL GIORNALISTA – Alessio Lasta ha rilasciato a Ossigeno per l’Informazione la seguente dichiarazione: “Non capisco la reazione che c’è stata. Io, com’è mio dovere, ho soltanto cercato di riscostruire sul piano giornalistico la verità dei fatti su una vicenda di publico interesse: su un comportamento discutibile di un consigliere comunale che chiama in causa un sindaco e un vicesindaco. Sono un giornalista e di fronte a fatti come questo qualsiasi giornalista ha il dovere di chiarire i fatti facendo delle domande, ovviamente rispettando le persone coinvolte e loro diritti, lasciando alla magistratura eventuali altri profili di responsabilità. Gli amministratori pubblici sono tenuti a rendere conto del loro operato. Se lasciano i cronisti fuori dal Palazzo, se non rispondono alle domande dei giornalisti, la cosa pubblica non è quella casa di vetro che dovrebbe essere”.
ASP
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