Fake news e post verità. Occorre una conferenza con tutte le parti in causa
(…) Nel corso di una conferenza sull’informazione, organizzata con oratori competenti e rappresentativi, si potrebbe discutere e confrontarsi, concedendo a ciascuno il tempo necessario, affrontando anche altre questioni annesse e connesse delle quali non si ha mai occasione di parlare e delle quali, duole dirlo, non si discute neppure sui giornali.
C’è questa predisposizione a discutere pacatamente e a confrontarsi? O c’è soltanto voglia di agitare i pugni e di fare propaganda? Noi siamo degli inguaribili ottimisti. Pensiamo che prima o poi questa conferenza si dovrà fare e si farà. Perciò lavoreremo per mettere attorno a un tavolo tutte le parti in causa, per organizzare una costruttiva “conferenza di pace” e formare un’unione dei volenterosi con tutti coloro che vogliono combattere i veri nemici della libertà di stampa e non soltanto polemizzare con i loro avversari e competitori politici. CONTINUA A LEGGERE
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