Enna. Archiviate due querele a José Trovato che aveva parlato di mafia a scuola
Erano del figlio di un uomo di Gagliano Castelferrato, già condannato per associazione mafiosa – Non provato che si parlava di lui
OSSIGENO 14 novembre 2024 – Il 10 ottobre 2024 il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Enna, Giuseppe Noto, ha definitivamente archiviato due querele per diffamazione a carico del giornalista Josè Trovato, direttore del quotidiano online EnnaOra.it. Le querele erano state presentate dal figlio di un uomo di Gagliano Castelferrato (EN), che era stato condannato per associazione mafiosa nel processo “Leopardo” agli inizi degli anni ‘90. Contestava al giornalista una affermazione sulle infiltrazioni mafiose nel mondo degli appalti e dell’edilizia in provincia di Enna, fatta nel corso di una lezione sulla mafia, svolta in una scuola.
JOSÈ TROVATO – “Le due querele erano state presentate dal figlio di un uomo che fu condannato perché negli anni Novanta ospitava il mafioso Piddu Madonia – racconta il giornalista a Ossigeno -. Al Tribunale di Enna operano magistrati che applicano la legge con zelo e in maniera autorevole. Il giudice scrive una cosa bella: che io ho aperto, in maniera meritoria, un dibattito su temi importanti e non ho diffamato nessuno. Questa sentenza ribadisce che è diritto-dovere di un giornalista raccontare il mondo che ci circonda. Anche denunciando pubblicamente dinamiche sospette, se occorre. Non può esistere nessuna libertà senza la libertà di stampa”.
I FATTI – Josè Trovato si occupa da anni di criminalità organizzata e ha scritto anche diversi libri sulla mafia (vedi Ossigeno). Ad aprile 2023 tenne una lezione gratuita presso l’Istituto tecnico ‘Don Bosco Majorana’ di Troina. L’incontro era incentrato sulle infiltrazioni mafiose negli appalti e nell’edilizia nella provincia di Enna. Le sue dichiarazioni furono registrate da alcuni studenti. La registrazione fu consegnata al padre del querelante. Suo figlio se ne risentì e reagì querelando per diffamazione. Asseriva che le frasi di José Trovato, il quale non aveva fatto nomi, erano rivolte a lui con intento diffamatorio.
L’ARCHIVIAZIONE – A gennaio 2024 la Procura ha chiesto l’archiviazione del procedimento, ma il querelante si è opposto. Nell’udienza di ottobre il GIP ha accolto la richiesta del pm, che non aveva riscontrato elementi sufficienti per affermare che il giornalista intendeva riferirsi specificamente al denunciante. Le frasi pronunciate da Josè Trovato, ha concluso il GIP, sono “espressione del diritto di critica”, come si desume dal tema trattato nell’incontro con i ragazzi, “idoneo, in quanto tale, a richiamare una comprensibile e oggettivamente apprezzabile attenzione dell’opinione pubblica”. LT
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