Dubbi su raccolta fondi. Archiviata querela a Selvaggia Lucarelli
Aveva chiesto di rendicontare le ingenti somme raccolte da una donna per sostenere le cure della figlia minore affetta da una patologia rara
OSSIGENO 25 aprile 2024 – Il Tribunale di Milano il 15 dicembre 2023 ha archiviato definitivamente la querela per diffamazione di una donna di Lecce, Elisa Barone, alla blogger Selvaggia Lucarelli. Il pm aveva chiesto l’archiviazione, ma la querelante si era opposta. Selvaggia Lucarelli è stata difesa dall’avvocata Barbara Indovina.
LA VICENDA – La donna ha raccolto dei fondi per sostenere le cure negli Usa della figlia (all’epoca 15enne) affetta da una malattia congenita rara per la quale ha subito un trapianto.
La blogger ha avanzato dei dubbi sull’ammontare effettivo della cifra raccolta da donatori pubblici e privati e ha chiesto alla Regione Puglia di fare chiarezza sulla vicenda.
Nel 2022 Selvaggia Lucarelli ha pubblicato sulla sua pagina Facebook quattro post chiedendo in particolare chiarezza sulla effettiva destinazione dell’ingente quantità di denaro raccolta dalla donna grazie anche al supporto economico della Regione Puglia e della Asl di Lecce e ad altre somme raccolte sul web.
IL TRIBUNALE – Il gip di Lecce ha stabilito che la blogger, anche se aveva riportato un caso specifico, voleva far emergere un problema di carattere generale: intendeva mettere in guardia i possibili donatori e affermare la necessità di una chiara e accessibile rendicontazione delle spese sostenute con i soldi raccolti anche grazie all’esposizione mediatica di minorenni affetti da gravi patologie. Si è trattato quindi di diritto di cronaca e di critica, che non ha travalicato i limiti della verità, della continenza e dell’interesse pubblico.
LA BLOGGER – “Chi organizza raccolte fondi ‘fai da te’, quasi mai pubblica rendicontazioni delle spese e spesso agisce per vie legali con querele temerarie contro i giornalisti che chiedono dei semplici bilanci – ha detto Selvaggia Lucarelli a Ossigeno -. “Chi agisce così non solo viene meno a qualsiasi patto di trasparenza con i donatori, ma ritiene illecite le domande su come sono stati spesi i soldi ricevuti in donazione”. LT
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!